Corriere della Sera

Bankitalia, il Pil si fermerà a +3,5%. Esplode il debito (+156%)

- Giuliana Ferraino

Se tutto andrà bene, cioè se l’emergenza sanitaria tornerà sotto controllo nella prima metà di quest’anno, per essere superata nel 2022; se continuerà il sostegno della politica di bilancio, rafforzato dai fondi di Next Generation Eu; se la Bce continuerà a comprare titoli di Stato sul mercato per contenere gli spread; se tutto questo succederà, allora l’Italia quest’anno crescerà del 3,5%, stima la Banca d’Italia nel suo Bollettino di gennaio. Poco poco più della metà di quanto prevede il governo, che calcola un aumento del Pil del 6% nel 2021.

Per il 2022 Bankitalia indica che la crescita salirà del 3,8% e per il 2023 del 2,3%. Perciò solo fra tre anni il Paese dovrebbe recuperare il calo provocato dalla pandemia, che stimato in -9,2% peggio del -9% previsto a dicembre. A dispetto di«una crescita robusta nel terzo trimestre», negli ultimi 3 mesi del 2020 il Pil nelle proiezioni di via Nazionale cade del 3,5%. Finisce male anche la produzione industrial­e, che scende di oltre il 10% nell’intero anno, mentre il deficit sale intorno al 10% (dal l’1,6% registrato nel 2019) e il debito esplode al 156% del Pil, oltre 20 punti percentual­i in più. Se la manifattur­a tiene, i servizi soffrono, perché la paura del contagio frena consumi delle famiglie, che restano pessimiste, tanto che quasi un terzo pensa di tagliare ulteriorme­nte gli acquisti di beni non durevoli, alimentari inclusi. Un po’ più ottimismo arriva dai mercati, grazie alle elezioni Usa e alla distribuzi­one dei vaccini, con il ritorno degli investitor­i stranieri che negli ultimi 5 mesi hanno comprato 26 miliardi di euro di titoli di Stato.

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