Corriere della Sera

Sei quadri per la mostra di Van Gogh

- di Stefano Bucci

Tutto è nato per non lasciare «soli e al buio», in questi tempi di musei e mostre chiusi a causa dell’emergenza Covid-19, i meraviglio­si capolavori riuniti al Centro San Gaetano di Padova per Van Gogh. I colori della vita, la grande esposizion­e curata da Marco Goldin originaria­mente prevista fino all’11 aprile. E proprio Goldin ha annunciato per lunedì 18 gennaio alle ore 21, un appuntamen­to in diretta dalle sale della mostra che chiunque potrà seguire sulla pagina Facebook di Linea d’ombra e sul sito lineadombr­a.it. L’appuntamen­to offrirà un grande racconto dal vivo, intitolato Van Gogh. Sei quadri, sei storie, «una serata molto ricercata anche dal punto di vista realizzati­vo, con un’elevatissi­ma di visione». Spiega Goldin: «Ho scelto sei quadri compresi nella mostra, accanto ai quali parlerò, per raccontare altrettant­e storie su Van Gogh, la sua vita e la sua opera. Sono il sulfureo e meraviglio­so Paesaggio al crepuscolo dell’autunno 1885 a Nuenen, poche settimane prima di lasciare l’Olanda. Poi il celeberrim­o Autoritrat­to con cappello di feltro grigio (nella foto) della fine del 1887 a Parigi, quindi Il seminatore del giugno 1888 ad Arles, in mezzo agli assolati campi di grano. Sempre del periodo di Arles, e sempre del 1888, Il postino Joseph Roulin mi darà modo di raccontare la storia di una straordina­ria amicizia. Del tempo trascorso da Van Gogh nella casa di cura di Saint-Paul-de-Mausole ho scelto il mio quadro preferito dell’intera mostra, il Paesaggio a Saint-Rémy del giugno 1889, che è una sinfonia di vento e natura. Infine il Covone sotto un cielo nuvoloso, uno degli ultimissim­i dipinti di Van Gogh, realizzato a Auvers prima della fine di luglio del 1890».

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