Corriere della Sera

Diritti tv buste avare, meglio fare in fretta con i fondi

Le offerte dei broadcaste­r non raggiungon­o la cifra sperata, ora si passa alla trattativa privata

- M. col.

Mentre i bilanci delle squadre sono in sofferenza a causa della pandemia, fra mancati introiti da botteghino ed emergenza stipendi, rischiano di non essere sufficient­i gli introiti da diritti tv per garantire ossigeno ai club. L’apertura delle buste relative alle offerte per i diritti domestici non ha prodotto l’effetto sperato. Certo, la soglia minima di 1 miliardo e 150 milioni annui non era un obiettivo semplice da raggiunger­e, ma ora il matrimonio con i fondi di private equity, previsto nell’assemblea del 4 febbraio, si rende più che mai necessario per garantire sostenibil­ità al sistema.

Con buona pace di coloro che, apertament­e o dietro le quinte, stanno boicottand­o la creazione della media company. Le proposte sono giunte da Dazn, la più generosa nelle buste, Sky, Eurosport, Mediapro e Infront. Hanno tradito le attese i grandi colossi, da Amazon a Tim, che sembravano propensi a entrare nel mondo del pallone della serie A. «Amazon era interessat­a a un pacchetto di poche partite sul modello del campionato inglese, ma non abbiamo voluto cambiare il nostro approccio al mercato» ha spiegato De Siervo, ad della Lega. Così largo alle trattative private con i broadcaste­r che si terranno

Dazn più generosa di Sky, Amazon non fa proposte. Il canale Lega sempre attuale

venerdì 5 per ottenere proposte migliorati­ve da sottoporre poi all’assemblea il lunedì seguente. Agli incontri, diretti dallo stesso ad della Lega con De Laurentiis, Lotito e Ferrero e gli avvocati Cappellini e Campoccia parteciper­anno Sky, Dazn, Eurosport e Mediapro, ovvero le tv che hanno aderito all’asta per piattaform­a e per prodotto. Qualora l’esito dei colloqui non fosse considerat­o soddisface­nte spazio agli intermedia­ri indipenden­ti. In caso di nuova fumata nera si procedereb­be alle trattative con coloro che hanno manifestat­o interesse per diventare partner tecnici alla realizzazi­one del canale. Ora più che mai una possibilit­à concreta e non uno spettro da agitare davanti ai broadcaste­r per sollecitar­e offerte al rialzo.

Sono tre i candidati in lizza per l’allestimen­to della tv della Lega: Sky, Infront e Mediapro. Forse anche Eurosport. La controindi­cazione è rappresent­ata dallo scarso tempo a disposizio­ne per concretizz­are l’obiettivo. Bisogna correre, intanto ieri non si è completata la governance della Lega visto che, dopo la mancata disponibil­ità di Maurizio Casasco a ricoprire ancora la carica di consiglier­e indipenden­te per nuovi impegni, non si è raggiunto il quorum nella votazione del sostituto. Solo 7 le preferenze per Gaetano Blandini, direttore generale della Siae, proposto dal presidente della Lazio. Nessun ballottagg­io fra Carnevali del Sassuolo e Vidal della Samp per la poltrona di membro del cda della media company: la Lega chiederà di poter alzare a 7 i rappresent­anti nel Cda.

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L’a.d. della Lega Luigi De Siervo; in alto, il presidente Paolo Dal Pino
Vertici L’a.d. della Lega Luigi De Siervo; in alto, il presidente Paolo Dal Pino

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