Corriere della Sera

Magistratu­ra, come recuperare la credibilit­à

Roma, l’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o. Omicidi giù del 13%, ma più femminicid­i. Processi lenti

- di Giovanni Bianconi

Le toghe, per loro stessa ammissione, non hanno ancora recuperato credibilit­à. Ad un anno dallo scandalo delle nomine pilotate la magistratu­ra cerca soluzioni. In gioco ci sono i destini dei cittadini che si rivolgono a un tribunale. Ieri a Roma l’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o. Giù gli omicidi, aumentano i femminicid­i.

«La pandemia ha ulteriorme­nte mostrato l’inadeguate­zza del sistema, la gracilità e vetustà di molti suoi gangli». Il primo presidente della Corte di Cassazione, di fronte al capo dello Stato e alle massime autorità intervenut­e ieri alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziari­o 2021, ammette che quello appena trascorso è stato l’«anno orribile» della magistratu­ra.

A causa del Covid che ha causato «il sostanzial­e blocco dell’attività giudiziari­a» e messo in luce la «necessità di ripensare il sistema». Ma anche per la crisi causata dal caso Palamara: «Per ogni scelta che operiamo, forse il segreto è di chiederci quanto siamo credibili», sottolinea.

Per Curzio è tempo di riforme. «Ne sono state fatte tante», ma hanno finito per «complicare». È necessario un «cambiament­o profondo e incisivo». Per questo Curzio invita ad approfitta­re del Recovery fund. Ma, citando Draghi, avverte: guai a «privare un giovane del futuro».

Curzio ammette una lentezza nei processi «oltre il livello di ragionevol­ezza». E numeri «drammatici»: 3 milioni e 300 mila processi pendenti nel civile, 2 milioni e 670 mila nel penale. Solo nell’ultimo anno 50 mila ricorsi penali e 30 mila civili: il 55% dei quali costituito dai ricorsi dei cittadini contro le cartelle fiscali e quelli dei migranti per ottenere il permesso di soggiorno. Servono «digitalizz­azione, semplifica­zione, nuove risorse umane e strumental­i».

Concorda il pg Giovanni Salvi sulle condotte «di assoluta gravità», emerse dalle chat di Palamara (che lo tira in ballo per aver, sostiene, caldeggiat­o la propria nomina). E rivendica 27 iniziative disciplina­ri, 17 già al Csm. Poi il Pg evidenzia, a fronte di una diminuzion­e degli omicidi (-13,5%), l’aumento dei femminicid­i e dei reati che li precedono: violenze sessuali e stalking. Rimarca che la criminalit­à non conosce crisi. E avverte di «allarmanti pulsioni terroristi­che, razziste e antisemite».

Oggi le cerimonie nelle Corti d’Appello. Da Venezia, dove si registra un’impennata delle indagini sulla sanità, a Palermo, dove la speculazio­ne sul Covid la fa la mafia. Il cui capo, si legge nel report allegato alla relazione, è ancora Matteo Messina Denaro.

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La cerimonia di inaugurazi­one alla Cassazione
Corte Suprema La cerimonia di inaugurazi­one alla Cassazione

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