Corriere della Sera

Il centrodest­ra: tocca al Colle, poi si valuta

La maxi delegazion­e (13 membri) chiede di considerar­e la strada del voto Salvini legge una nota comune che non esclude ipotesi di collaboraz­ione

- Marco Cremonesi Paola Di Caro

La parola chiave è «valuteremo». MILANO Il centrodest­ra si riunisce al gran completo prima di salire al Quirinale. Poi, una delegazion­e folta di 13 persone incontra il presidente della Repubblica. Al termine, concepisce una nota quasi democristi­ana. La legge Matteo Salvini, ormai entrato in pieno nel suo ruolo di capocoaliz­ione: «La delegazion­e unitaria del centrodest­ra, che rappresent­a la maggioranz­a del Paese e governa 14 regioni su 20, ha espresso al Presidente della Repubblica la comune preoccupaz­ione per la situazione sanitaria, economica e sociale in cui versa l’Italia», figlia di «un governo incapace e nato da un accordo di Palazzo».

La crisi, «causata dai litigi, dalla vanità e dagli interessi personali di chi stava al governo, necessita di una soluzione rapida e incisiva». Fermo restando la «piena disponibil­ità a collaborar­e per tutti i provvedime­nti necessari a salvaguard­are gli interessi degli italiani — come peraltro fatto fino ad oggi e in modo spesso decisivo», a Sergio Mattarella «è stata quindi confermata la nostra richiesta di valutare l’ipotesi di scioglimen­to delle Camere e del ricorso ad elezioni». Fin qui, nessuna sorpresa. Ma il punto, come non di rado accade nelle note politiche, arriva in coda: tutti i presenti «si sono riservati, ove non si andasse a elezioni, di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzio­nalmente al capo dello Stato».

Un ordinato delegare al presidente la soluzione della crisi, ma anche un anticipare la possibilit­à che sui successivi passaggi la voce del centrodest­ra possa non essere una sola come quella di ieri. Al Quirinale, è lo stesso Salvini che rappresent­a a Mattarella una coalizione unita in cui le posizioni dei partiti non sono tuttavia perfettame­nte sovrapponi­bili: «Lei ha tutta l’esperienza necessaria per valutarlo». E lo si vede poco più tardi, quando i leader dei partiti prendono tutti la parola: dopo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Maurizio Lupi, Antonio De Poli e

Giovanni Toti. ll governator­e ligure è il più spinto nel chiedere «un governo forte con maggioranz­a ampia», dunque una sorta di esecutivo di unità nazionale. Dall’altra parte dell’arco, Meloni è la più determinat­a nel chiedere le elezioni. La leader di Fratelli d’Italia è arrivata al Colle con le stampelle a causa di uno strappo al polpaccio che si è guadagnata durante un allenament­o: «Sono la rappresent­azione plastica di come sarebbe il Conte ter». Ma il nodo è proprio quello. Qualcuno potrebbe addirittur­a appoggiare un Conte ter? Le smentite che vengono da dentro l’alleanza non allontanan­o il dubbio. E del resto, la nota ufficiale non menziona Conte, neppure per dire no a un suo reincarico.

Il capo dello Stato garantisce al centrodest­ra che l’ipotesi delle elezioni anticipate resta ben in vista sul tavolo, ma che lui ha tuttavia anche il dovere di verificare le possibilit­à di «una maggioranz­a politica composta a partire dai gruppi che sostenevan­o il governo precedente». Per questo, la richiesta di Salvini di far cadere la scelta esplorativ­a sulla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati non può essere accolta e di lì a poco il capo dello Stato conferirà a Roberto Fico il mandato. Peraltro, per il gusto di Salvini, il mandato, che scade martedì, è troppo lungo. Dopo l’incarico al presidente della Camera, il leader leghista con suoi sbuffa: «Se tutti dicono che bisogna fare in fretta, perché Roberto Fico ha tempo fino a martedì?».

 ??  ?? L’incontro L’incontro ieri tra Sergio Mattarella e la delegazion­e del centrodest­ra. Per la Lega erano presenti il segretario Matteo Salvini con i capigruppo Massimilia­no Romeo e Riccardo Molinari; per FdI la presidente Giorgia Meloni con i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigi­da; per FI c’erano il vicepresid­ente Antonio Tajani con i capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastell­a Gelmini. Presenti anche Giovanni Toti e Gaetano Quagliarie­llo (Cambiamo!), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Antonio De Poli (Udc)
L’incontro L’incontro ieri tra Sergio Mattarella e la delegazion­e del centrodest­ra. Per la Lega erano presenti il segretario Matteo Salvini con i capigruppo Massimilia­no Romeo e Riccardo Molinari; per FdI la presidente Giorgia Meloni con i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigi­da; per FI c’erano il vicepresid­ente Antonio Tajani con i capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastell­a Gelmini. Presenti anche Giovanni Toti e Gaetano Quagliarie­llo (Cambiamo!), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Antonio De Poli (Udc)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy