GameStop deprime le Borse E Facebook censura i trader ribelli
Le app per investitori bloccano e riaprono le contrattazioni. Ma Musk sta con gli insorti
Dopo il crollo di giovedì NEW YORK (-44%), ieri GameStop è schizzata di nuovo oltre i massimi guadagnando a un certo punto oltre il 130%, mentre anche gli altri titoli dell’insurrezione dei piccoli investitori digitali sono esplosi di nuovo (+54% in mattinata per Amc). È l’effetto delle mosse di Robinhood e delle altre piattaforme per transazioni digitali dei titoli che giovedì avevano bloccato le contrattazioni «al dettaglio» sui titoli più inflazionati, mentre ieri, travolti dalle critiche, hanno riaperto i battenti accogliendo il flusso di acquisti, salvo poi reintrodurre limiti selettivi in serata.
Parallelamente, però, le Borse hanno registrato un calo improvviso, con l’indice Dow Jones che ha chiuso in calo del 2%: la peggiore performance degli ultimi tre meuna si. La causa, per gli analisti, sono proprio le turbolenze prodotte dalla battaglia per GameStop e altri titoli sui quali hedge fund e short sellers sono molto esposti. In questi giorni i ribassisti hanno accumulato una montagna di perdite (ieri eravamo a 91 miliardi di dollari complessivi, ma i conti vanno sempre più in rosso di ora in ora) per far fronte alle quali sono costretti a vendere azioni di altre compagnie «normali» che hanno in portafoglio, deprimendo, così, i prezzi di Borsa.
Le autorità monetarie stanno vigilando, esaminano le transazioni, ma non hanno ancora preso provvedimenti. Di certo un faro è stato acceso sul comportamento anomalo di Robinhood che ha giustificato lo stop e poi la ripresa delle transazioni con difficoltà finanziarie. La piattaforma avrebbe ricevuto in queste ore linea di credito di di dollari.
Ma gli eventi sorprendenti e controversi continuano a moltiplicarsi in questa improvvisa insurrezione finanziaria che scuote i mercati. Uno spettacolo ricco di nuovi protagonisti: da Keith Gill, il gattino che ruggisce (nome di battaglia Roaring Kitty), un 34enne esperto di marketing delle assicurazioni che sui social media ha guidato un’offensiva andata molto oltre le sue intenzioni, a Andrew Left, il professionista delle scommesse short uscito con le ossa rotte dalla tempesta GameStop: ha perso una montagna di soldi ed è stato minacciato di morte da alcuni rialzisti che hanno molestato anche la sua famiglia.
Due gli sviluppi al momento più clamorosi: Facebook ha chiuso il suo gruppo di discussione su GameStop di 1 miliardo questa nuova generazione di investitori digitali. La maggior parte di loro fa riferimento ai forum di Reddit, ma ce ne sono anche 157 mila su Facebook. Svegliandosi, ieri, hanno scoperto che la società di Zuckerberg ha staccato loro la spina senza spiegazioni salvo una nota a dir poco oscura (e anche stravagante): «Sono state violate le nostre regole di servizio in materia di sfruttamento sessuale di adulti».
C’è, poi, un caso GameStop anche nel mondo delle monete virtuali tipo Bitcoin: Dogecoin, una criptovaluta di scarso valore, creata nel 2013 quasi per gioco (celebra la razza canina giapponese degli Shiba Inu, divenuta molto popolare soprattutto tra i giovani digitali) ha appena avuto una rivalutazione dell’800%. L’altro
ieri il valore complessivo del suo conio virtuale è passato in 24 ore da 1 a 8,2 miliardi di dollari, facendo di Dogecoin la nona criptovaluta del mondo: anche qui c’è dietro un forum di «fuochisti», Satoshi Street Bets (Satoshi è il nome del misterioso creatore dei Bitcoin). E anche qui c’è lo zampino di Elon Musk, che ha dedicato un tweet alla copertina della rivista di moda canina Dogue, una presa in giro di Vogue. Per gli speculatori di Dogecoin, un segno chiaro: «Elon è con coi, ci porta sulla Luna!».
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