Tim apre FiberCop ad altri operatori Potranno investire nella fibra anche le utility
Tim ha fissato le regole per aprire il piano di investimenti di FiberCop ad altri operatori. L’offerta di coinvestimento è stata notificata ieri ad AgCom e ha l’obiettivo «di accelerare la copertura e l’adozione della banda ultralarga ad altissima capacità nel Paese» attraverso l’apertura del progetto ad altri operatori. Non solo operatori di rete ma anche utility, che potranno partecipare per esempio a livello locale per aggiungere la fibra ottica ai servizi già forniti. Sarà infatti possibile aderire al coinvestimento per porzioni di territorio (una città o anche un singolo quartiere). L’offerta prevede inoltre la possibilità di apportare asset o di investire direttamente nel capitale di FiberCop (l’opzione dura un anno, fino a gennaio 2022) affiancando Tim, Kkr e Fastweb nella società a cui è stata conferita la rete telefonica secondaria (il tratto che dagli armadi su strada arriva fino alle case) per lo switch-off con la fibra.
FiberCop è il primo modello di coinvestimento «aperto» previsto dal nuovo Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche e rappresenta il primo caso di questo tipo in Europa. La notifica ad AgCom ha anche lo scopo di avviare il market test, con cui Tim punta a ottenere un «dividendo regolatorio» per FiberCop, che a tendere potrebbe essere l’utilizzo del metodo Rab per il calcolo delle tariffe.