Tensione nel M5S, vertici sotto accusa I timori di perdere posti nel governo
Prima dell’incontro tra Roberto Fico e la delegazione di Italia viva, il Movimento vive un attimo di tregua in giornate tormentate. Ci si interroga sulle richieste che farà Matteo Renzi e si prova a stringere le fila del mondo Cinque Stelle. «Ma quale galassia M5S! Ormai c’è solo un buco nero, con un nome e un volto, quello dei vertici , che si sta mangiando tutto ciò che resta del Movimento», dicono tra l’ironico e il rassegnato alcuni Cinque Stelle. Sanno che si sta avvicinando con la fine delle consultazioni di Fico anche il momento della verità: sia sul futuro governo del Paese sia per i delicati equilibri interni al gruppo pentastellato.
C’è chi — dopo le parole del leader Iv — fiuta un «gioco al rialzo», ma fonti di primo piano sostengono invece che ci siano buoni spiragli per una soluzione rapida. «Stiamo tornando verso l’idea lanciata da Luigi Di Maio qualche settimana fa di contratto tra le forze della maggioranza: ora sta a noi far sentire i nostri temi, la nostra voce». «Impossibile: con questa squadra siamo all’angolo e non riusciamo a uscire», ribatte un altro Cinque Stelle. Così, inevitabilmente vicende interne e questioni di governo tornano a intrecciarsi.
«Renzi chiederà la testa di chi abbiamo difeso: giochiamo d’anticipo», suggerisce un parlamentare. «Sta allungando i tempi, così può fare meglio il suo gioco», commentano altri. Le chat, una volta tanto, sono silenti. Niente polemiche. Ma le fibrillazioni su una eventuale nuova squadra di governo sono latenti. A rischio ci sono Lucia Azzolina, Paola Pisano, Nunzia Catalfo, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Difficile che il Movimento riesca a far quadrato su tutta la linea. In questa situazione c’è chi si riaffaccia in prima linea come Elisabetta Trenta. L’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta lancia un appello: è «il momento di ritrovare l’unità», scrive. E propone: «Riaccogliamo i parlamentari Cinque Stelle espulsi e rifacciamo nostre le loro battaglie». «Sta sognando» è uno dei pensieri più teneri nei confronti di Trenta.
Un altro nodo, ovviamente, è legato al mandato a Giuseppe Conte. «Se venisse a mancare questo presupposto sarei in grandissima difficoltà. Di Renzi penso esattamente quello che ho sempre pensato, purtroppo il suo atteggiamento, anche negli ultimi giorni non mi ha permesso di cambiare opinione su di lui. È al momento, numericamente, un problema inevitabile e come tale va affrontato», commenta un senatore. «Basta subire», dicono i frondisti invece all’Adnkronos.
E sul web la base si schiera con loro. Commenti durissimi, specie nei confronti di Crimi. «Secondo me dovresti indire subito l’elezione del nuovo capo politico. Dovevi farlo un anno fa... non abbiamo tempo da perdere, non più, state distruggendo tutto», scrive Simone Benini, ex candidato del M5S come governatore in Emilia-Romagna. Come Benini tantissimi attivisti.
Intanto per i Cinque Stelle arriva anche un altro segnale negativo sulla disaffezione crescente della base: i militanti dei meet-up scendono sotto quota centomila. Ora sono 98.633 in 382 gruppi: un anno fa erano circa 115 mila, nel 2015 toccavano quota 167 mila. «Dobbiamo fare qualcosa al più presto scompariremo molto velocemente», chiosano diversi esponenti del Movimento. Mil primo passo del futuro M5S passa dalle consultazioni e per paradosso da Matteo Renzi.
Gli iscritti ai meet-up calano sotto quota centomila. Cinque anni fa erano 167 mila