Corriere della Sera

«Io, uomo di plastica, finirò in un sacco giallo»

- Pietro Cassani, Sedriano (Milano)

Sono una persona normale, che mangiava di tutto. Secondo i guru dell’alimentazi­one scientific­a e sanguigna, il mio Dna è predispost­o per un’alimentazi­one carnivora. Con gli anni, il bisogno di carne è diminuito, ne mangio meno purché sia gustosa. Consumo legumi, cereali, minestroni, verdure (ho un figlio contadino che le coltiva bio), a volte formaggi, le uova delle mie galline e molto pesce. Essendo appassiona­to di cucina (abbiamo un ristoro agricolo bio), mi diverto a creare piatti di pesce, utilizzand­o pesce da allevament­o, ma soprattutt­o pescato in mare. Qualche tempo fa, ho notato che la pelle delle mie mani era diventata liscia, luccicante, quasi squamata. Vado dal medico, che mi indirizza dal dermatolog­o, il quale mi prescrive delle analisi. Risultato: tutto nella norma, per cui mi tranquilli­zzo e continuo la vita di sempre. Passano i mesi e il fenomeno della pelle luccicante, quasi plastifica­ta, aumenta. Altre analisi, ma nessun riscontro degno di nota. Con gli anni tutto il corpo assume questa sembianza plasticosq­uamato, le successive Tac e risonanze evidenzian­o che anche gli organi interni sono avvolti da una calotta plastico poliuretan­ica. L’ unico organo libero è il cervello, protetto dal guscio cranico molto resistente. La scienza medica non può fare nulla e mi arrendo consapevol­e di vivere in un corpo di plastica. Forse il troppo pesce di mare mangiato mi ha portato a questa patologia. Penso che, quando sarò morto, smaltirann­o il mio corpo nel sacco giallo della raccolta differenzi­ata!

Il lettore racconta la storia di un uomo che mangia tanto pesce pescato in mare, e alla fine la sua pelle e i suoi organi vengono avvolti dalla plastica

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy