Israele immunizzato, così calano i contagi
Il provvedimento a Bollate, nel Milanese: 59 casi Altri 3 focolai di virus «mutato» in Lombardia
Il focolaio conta 59 positivi al Covid, tra alunni e personale. I contagi si sono diffusi ampiamente e in fretta in almeno due scuole di Bollate, comune a Nord di Milano. Per questo le autorità sanitarie hanno scelto tre tamponi da inviare al laboratorio per il sequenziamento. Le analisi hanno confermato i timori: in tutti e tre è stata trovata la variante inglese, che avrebbe una maggiore capacità di trasmissione. Un ulteriore segnale arriva dal test su un operatore della scuola, ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia. Di nuovo, variante inglese. E così la Ats di Milano, di concerto con la Prefettura e il sindaco di Bollate, Francesco Vassallo, ha deciso di sospendere le lezioni in presenza nei tre plessi coinvolti: la scuola dell’infanzia Munari (dove i bambini erano già in isolamento dopo la comparsa dei primi casi), le primarie Marco Polo (da ieri) e Rosmini (da oggi).
Tutti gli alunni saranno sottoposti a screening, così da scovare eventuali altri infetti, compresi gli asintomatici. Grande attenzione anche per la scuola media. Le lezioni proseguono in presenza, ma Ats vuole verificare se il focolaio si sia esteso tra i più grandi. «Ovviamente sono preoccupato — ammette Vassallo — perché di fronte a queste situazioni abbiamo imparato che non si può abbassare la guardia. Però mi affido alle autorità sanitarie». «Le scuole continueranno il servizio di didattica a distanza fino alla prossima settimana» dice Salvatore Biondo, preside dell’istituto comprensivo di cui fanno parte le tre scuole toccate dai contagi. Oltre a Bollate ci sono altri tre focolai di variante inglese che la Lombardia guarda con attenzione. Tra questi ce n’è uno a Trescore, in provincia di Bergamo, mentre sarebbe in fase di regressione quello di Corzano, nel Bresciano. In base ai dati aggiornati a lunedì scorso sono almeno 128 i contagiati da una variante di Sars-Cov-2 in Lombardia. I test per identificare le mutazioni però non vengono fatti a tutti i positivi, quindi il dato verosimilmente è sottostimato. I primi positivi con variante sono emersi a Natale nel Varesotto, ora se ne trovano in quasi tutte le province.
La direzione Welfare della Regione ha dato indicazioni più stringenti per le quarantene dei pazienti contagiati dal virus «mutato», allo scopo di tenere sotto controllo il numero dei nuovi infetti e di garantire l’efficacia della campagna vaccinale. Nei casi di variante l’isolamento potrà terminare solo dopo un tampone negativo. Tutti i contatti stretti dovranno sottoporsi al test e prolungare la quarantena fino al 14esimo giorno. Terzo punto, l’attività di tracciamento sarà più approfondita. Le Ats dovranno andare a ritroso fino a due settimane (e non più solo 48 ore) prima della comparsa dei sintomi o del tampone positivo
La Lombardia pensa a una grande campagna di screening tra gli studenti e i professori
del malato, contattando tutte le persone che lo hanno incontrato. Il Pirellone ipotizza anche il lancio di un’ampia campagna di screening nelle scuole. L’esperienza di Bollate potrebbe accelerare il provvedimento.