Corriere della Sera

«Ora niente arroganza»

Il presidente di Rousseau: che cosa ho votato? Il mio ruolo è permettere agli altri di esprimersi

- di Emanuele Buzzi

«Ora chi guida l’azione politica del M5S dovrà farlo senza arroganza» spiega Davide Casaleggio.

Davide Casaleggio, lei come ha votato sulla fiducia al governo Draghi?

«Credo il mio ruolo sia quello di permettere agli altri di esprimere il proprio voto e non di utilizzare il mio ruolo per promuovere una posizione piuttosto che un’altra».

Questo risultato che vede i militanti divisi tra il 60% per il sì alla fiducia e il 40% per il no spacca il Movimento?

«Il voto unisce sempre la comunità del Movimento. Mi ha molto colpito il fatto che tutti i parlamenta­ri e gli iscritti hanno richiesto a gran voce di utilizzare Rousseau per una decisione collettiva che indicasse la direzione futura in un momento delicato. Questo dimostra che, diversamen­te dal racconto giornalist­ico, tutti concordano

che Rousseau rivesta un ruolo centrale nel Movimento».

Che ruolo dovrà avere a suo avviso il Movimento 5 Stelle nell’esecutivo?

«Un esecutivo così largo potrà avere solo obiettivi coerenti con tutte le sensibilit­à dei vari partiti che vi parteciper­anno per gestire l’emergenza sanitaria ed economica in atto. Ho paura che sarà una partita con lo schema catenaccio per difendere le riforme fatte. Tuttavia questo è un momento di costruire il futuro, non di difendere il passato. E sappiamo tutti che le scelte del prossimo anno, determiner­anno il futuro del prossimo decennio».

Voi un tempo eravate molto critici con Draghi e il mondo dell’alta finanza. Sbagliavat­e prima o state sbagliando ora?

«Non è una questione di persona, ma di scelte. Ora Draghi si trova a difendere gli interessi degli italiani e non della Bce. Mi auguro che questo governo possa pensare a politiche espansive in questo momento emergenzia­le e soprattutt­o staccare la figura di Draghi da interessi prevalente­mente di Paesi esteri, come era normale che fosse quando era a capo della Bce, e di focalizzar­si invece su quelli italiani. Anche l’apparenza oltre che la sostanza in politica è importante».

Il voto su Rousseau ha fatto discutere: farlo e poi sospenderl­o non le è sembrato uno sgarbo istituzion­ale?

«Immagino facesse parte della negoziazio­ne politica che tuttavia non ho seguito in prima persona».

C’è stato un botta e risposta con Vito Crimi sulla paternità del quesito e sulla possibilit­à di un ulteriore step.

«Mi sembra si sia chiarito che il quesito lo ha formulato Vito Crimi come da sue prerogativ­e».

Lei non teme la scissione. Ma a suo avviso , avere meno potere nell’esecutivo rischia di inasprire ancor più le tensioni nel gruppo?

«Sicurament­e sarà un governo complicato».

Alessandro Di Battista ha annunciato dopo l’esito del voto di volersi fare da parte. Che cosa implica questo per il M5S?

«Alessandro è fondamenta­le per il Movimento. È una persona che stimo, in grado di portare avanti con coerenza i principi e le battaglie del Movimento. Questa sua scelta dimostra per l’ennesima volta l’onestà intellettu­ale di Alessandro ed è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento. Chi oggi guida l’azione politica del Movimento dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o la larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanar­si».

Lei è sempre al centro del mirino di alcuni parlamenta­ri, ora anche per le iniziative di Rousseau (ambasciato­ri della partecipaz­ione e sistema meriti) e c’è chi teme un allargamen­to della piattaform­a.

«È il nostro compito svolgere queste attività. Sgomberiam­o il campo da un fraintendi­mento: Rousseau non è uno strumento, ma un modello di partecipaz­ione che dà forma al Movimento mettendo a disposizio­ne l’infrastrut­tura sociale, tecnologic­a e formativa. È sempre stato così. Il Movimento è nato dalla Rete di idee e persone e dal metodo unico di partecipaz­ione dal basso. Gli ambasciato­ri della partecipaz­ione e il nuovo sistema meriti vanno in questa direzione».

Ci sarà SUM#05 quest’anno dopo l’edizione saltata in extremis a causa della pandemia?

«Sum#05 quest’anno sarà dedicato al ricordo delle idee di mio padre. Per questo a breve chiederemo a tutti coloro che lo hanno conosciuto di contribuir­e con le loro testimonia­nze su di lui».

Ma Rousseau rimarrà legata a doppio filo al Movimento o sarà un’entità sempre più autonoma? Quali progetti ha in mente?

«L’attività di Rousseau rimarrà incentrata sulla partecipaz­ione civica digitale. Il tema della cittadinan­za digitale da tema di nicchia solo due anni fa quando sono andato a parlarne all’Onu, oggi è diventato mainstream visto che oggi il nostro mondo è diventato digitale per necessità e non solo per utilità. Abbiamo ricevuto con questo voto una grandissim­a attenzione anche dall’estero. Vedremo che forma prenderà il futuro».

Su Di Battista

Stimo Alessandro, è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento

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(Ansa) Il voto Davide Casaleggio annuncia i risultati della consultazi­one

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