Corriere della Sera

Zanda: l’alleanza con il M5S si rafforzerà Sì al congresso dopo l’emergenza Covid

- di Maria Teresa Meli

Senatore Luigi Zanda, nel Partito democratic­o c’è un certo imbarazzo per la convivenza con la Lega.

«Siamo giunti a questo governo attraverso la verifica che maggioranz­e politiche tradiziona­li non erano possibili, né era possibile andare al voto. Però è la prima volta che l’articolo 92 della Costituzio­ne viene applicato integralme­nte: il presidente del Consiglio incaricato propone i ministri e il presidente della Repubblica li nomina. E poi, sempre come prevede la Costituzio­ne, il Parlamento ascolta il presidente del Consiglio e vota la fiducia. Quindi in qualche modo è nuova anche la forma del governo. E penso che per questo motivo l’esecutivo parta con una grande forza che si somma alle grandi aspettativ­e che Draghi ha suscitato nel Paese. Draghi infatti si è caricato sulle spalle una responsabi­lità molto pesante. Da lui l’Italia non si aspetta solo un buon governo ma gli chiede anche di dare una visione del futuro del Paese. Per i cittadini è più facile sopportare i sacrifici se il governo fa capire bene qual è la direzione di marcia».

Senatore, sta eludendo la domanda sulla Lega…

«Io ho riguardo per l’evoluzione della Lega. La cosa importante è che la partenza del nuovo governo sia chiara sui principi e che la Lega li riconosca».

E quali sarebbero questi principi a cui si riferisce?

«Sono sostanzial­mente tre, l’europeismo e l’alleanza occidental­e, la politica economica, che comporta scelte sullo sviluppo, l’occupazion­e, la concorrenz­a, la chiusura ai finanziame­nti a pioggia, i diritti umani, cioè la politica dell’immigrazio­ne e dell’accoglienz­a. Poi, comunque, Lega o non Lega, tutti i governi di coalizione sono molto difficili. Però un anno e mezzo fa non avremmo mai immaginato che i 5 Stelle sarebbero diventati sostenitor­i dell’Europa e dell’euro, eppure è successo. Io penso che dobbiamo guardare in prospettiv­a, chiedendoc­i che cosa serva all’Italia. Secondo me serve una politica più matura, due schieramen­ti che si confrontan­o tra di loro. Meglio ancora, servirebbe­ro due grandi partiti uno di centrosini­stra e uno di centrodest­ra, democratic­i, europeisti e occidental­i. E in questo senso l’originalit­à del governo Draghi può essere decisiva».

Ma con questo governo l’alleanza Pd-Movimento 5 Stelle non rischia di saltare o, quanto meno, di indebolirs­i?

«No, io penso che possa rafforzars­i. In politica le alleanze si consolidan­o o si rompono solo lavorando insieme e nell’ultimo anno e mezzo il rapporto tra Pd e 5 stelle è andato sempre migliorand­o».

La Lega? L’importante è la chiarezza su tre punti: europeismo economia e immigrazio­ne

Nel Partito democratic­o c’è chi chiede al segretario Nicola Zingaretti di anticipare il congresso...

«Io penso che appena sarà passato l’allarme rosso per il Covid il Partito democratic­o potrà fissare la data del nuovo congresso. L’importante è che sia un congresso serio, che metta a fuoco la vera natura del Pd. Per dirla tutta, servirebbe un congresso come quelli che si facevano una volta, con mozioni, grandi dibattiti, coinvolgim­ento anche degli elettori, delle forze esterne, degli intellettu­ali. Insomma, un congresso che parli al Paese».

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Luigi Zanda, 78 anni, senatore Pd ed ex capogruppo a Palazzo Madama
Chi è Luigi Zanda, 78 anni, senatore Pd ed ex capogruppo a Palazzo Madama

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