Ferrero, la spinta di Nutella e Usa Il fatturato sale a quota 12 miliardi
Con i marchi storici e i nuovi prodotti ricavi su del 7,8%, investimenti per 619 milioni
La fabbrica di cioccolato Ferrero non si scioglie neanche sotto i colpi del Covid. Nell’anno della pandemia il produttore di Alba è riuscito a portare il fatturato a 12,3 miliardi di euro con un balzo del 7,8% rispetto all’anno precedente.
E se è vero che nel 2020 i consumi degli italiani sono scesi drammaticamente in alcuni settori come l’abbigliamento e le calzature (soprattutto a causa delle chiusure e delle restrizioni decise dal governo), non si può dire di certo la stessa cosa per la spesa alimentare, aumentata addirittura del 64% secondo un report Pwc. Una crescita, quella alimentare, condivisa anche in altri Paesi, soprattutto nei comparti in cui opera Ferrero che ha visto crescere le vendite negli Stati Uniti e nei mercati europei più fedeli. Ad aiutare anche il lancio di nuovi prodotti come i Nutella Biscuits a cui vanno aggiunti i brand iconici di successo, da Nutella a Kinder Bueno su cui la multinazionale negli ultimi tempi ha aumentato gli investimenti con l’ampliamento degli stabilimenti, impianti e attrezzature. Poi ci sono state le acquisizioni, dal business dei biscotti di Kellogg Company alla britannica Fox’s a fine 2020.
La crescita organica (escludendo l’impatto delle aggregazioni di business) si attesta a un +1,5% ai tassi di cambio correnti.
«Nonostante le incertezze causate dal Covid-19 — ha spiegato ieri Ferrero — siamo riusciti a gestire con successo le sfide anche nel contesto pandemico». Implementata la strategia di sviluppo tecnologico attraverso l’espansione della capacità produttiva, con investimenti totali per 619 milioni di euro. Sull’ammontare totale degli investimenti la parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari (534 milioni di euro) principalmente in Italia, Germania, Stati Uniti e Polonia. Investimenti rappresentativi dell’approccio Ferrero, anche durante l’anno del Covid, in cui il gruppo ha anche deciso un premio da 2.100 euro per tutti i 6 mila dipendenti italiani.