Corriere della Sera

La lite con Conte a referto non c’è nulla Interviene la Procura Interrogat­o Chiffi

- Alessandro Bocci

Se ne sono accorti tutti tranne chi avrebbe dovuto sentire. La rissa verbale tra Andrea Agnelli e Antonio Conte non compare nel referto dell’arbitro Mariani così è dovuta intervenir­e la Procura federale. Lo ha fatto qualche minuto dopo che il Giudice sportivo Alessandro Zampone ha ufficializ­zato, attraverso la Lega, i provvedime­nti relativi alle semifinali di Coppa Italia. Nel comunicato non c’è traccia del feroce battibecco che ha screditato il calcio italiano dopo un’altra rissa, altrettant­o vergognosa, tra Ibrahimovi­c e Lukaku, sempre in Coppa Italia. Due martellate inflitte, nel giro di 15 giorni, alla credibilit­à del pallone. Ma senza un referto il Giudice non poteva fare diversamen­te. L’interrogat­ivo è come sia possibile che nessuno abbia sentito niente. Passi per l’arbitro, concentrat­o sulle questioni di campo, ma i due ispettori della procura e il quarto uomo come possono aver ignorato l’ignobile gazzarra? E infatti l’inchiesta parte proprio da Daniele Chiffi, 46 anni, padovano, quarto uomo durante Juve-Inter e già convocato dal capo degli 007 federali Giuseppe Chiné. L’interrogat­orio è atteso nelle prossime ore in video conferenza. Nel frattempo la Procura ha acquisito le immagini più significat­ive e gli articoli sulla zuffa in questione. Dopo Chiffi dovrebbe toccare a Agnelli e Conte. L’inchiesta è partita subito, più rapidament­e di quanto sia avvenuto per Ibrahimovi­c-Lukaku (lunedì sarà interrogat­o il centravant­i belga). Juve e Inter hanno fornito versioni diverse. Toccherà alla procura giungere a una conclusion­e oggettiva. Vista l’assenza di aggravanti razziste, le sanzioni non saranno pesanti: Conte rischia due giornate di squalifica, Agnelli un mese di inibizione. Ma per adesso sono solo ipotesi.

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