L’Inter sorpassa il Milan E domenica c’è il derby
Scatenato il belga che trascina l’Inter in vetta Doppietta e assist per Lautaro: Lazio domata Raggiunge Ronaldo in testa ai cannonieri E domenica pomeriggio a San Siro c’è il derby
La forza dirompente di Lukaku, che è più di mezza squadra e la solidità della difesa. Cartoline dal paradiso nerazzurro. L’Inter vince contro la Lazio la terza partita consecutiva, scavalca il Milan e domenica giocherà il derby guardando i rossoneri e tutte le pretendenti allo scudetto dall’alto in basso. La rincorsa è finita. Ora comincia un’altra avventura. E Conte, dopo una settimana turbolenta, ha la possibilità di trasformare la dolorosa eliminazione dalle coppe europee nell’arma decisiva per non farsi rimontare più.
L’Inter gioca una partita quasi perfetta. Tutto funziona bene: l’organizzazione tattica e il rendimento dei singoli. Per l’ottava volta di fila i contiani vincono a San Siro. E Lukaku è tornato totem. Nelle ultime sei giornate aveva segnato solo due gol inutili al Benevento. Il riscatto dentro una domenica fredda e nerazzurra. Una doppietta, dolce e letale, nel primo tempo e una fantastica galoppata nella ripresa, che si conclude con l’assist per il 3-1 del gemello Lautaro, anche lui ispirato. Come la difesa, che ha subito un solo gol nelle ultime cinque partite. Vanno premiati anche Eriksen, finalmente integrato e il lavoro oscuro di Perisic. Tutto quasi perfetto. Ma è il gigante Romelu a esaltare l’Inter. Quando gira lui, la squadra vola. Icardi non se lo ricorda più nessuno. Il belga scala anche la classifica dei cannonieri e affianca Ronaldo al primo posto con 16 reti. La Lazio si ferma dopo sei vittorie: distratta in difesa, non trova varchi in attacco. Il gol di Escalante è casuale dentro una partita nelle mani degli interisti dall’inizio alla fine.
Conte attacca la vetta con Eriksen e Perisic, al posto dell’indisponibile Vidal e di Young che non sta attraversando un grande momento. Ma al di là degli uomini è la tattica l’arma vincente dei nerazzurri, che giocano corti e bassi, chiudendo ai laziali le linee di passaggio e ripartendo chirurgici in contropiede. Così all’intervallo l’Inter è avanti di due gol e costruisce le occasioni migliori. La Lazio sbatte sul muro interista e dietro, con la squadra sbilanciata in avanti, non è reattiva. Lukaku, 300 gol in carriera, rompe l’equilibrio sul rigore concesso dall’arbitro dopo che Hoedt aveva travolto Lautaro, lanciato a rete proprio dal tocco morbido di Romelu. E sul raddoppio, il gigante
Senza sbavature
Partita perfetta dei nerazzurri che non concedono nulla ai palleggiatori laziali
belga, tenuto in gioco da Patric, addomestica un assist involontario di Lazzari. La rete viene concessa grazie alla Var dopo che Fabbri l’aveva annullata. La Lazio chiude il primo tempo con un solo tiro nello specchio della porta di Immobile. Il Mago Luis Alberto si perde, Milinkovic non riesce a far valere la fisicità, Lazzari non sprinta, chiuso bene da Perisic.
Nella ripresa Inzaghi cerca di dare solidità alla difesa con Parolo e inserisce Escalante al posto dello spento Leiva. E proprio Escalante, in maniera involontaria, trasforma in gol (il primo in serie A) la punizione di Milinkovic. L’Inter, un minuto prima, aveva avuto la palla del 3-0 sul piede di Hakimi. Nel giro di tre minuti la nuova capolista cancella le illusioni laziali grazie alla progressione inarrestabile di Lukaku. Parolo è travolto. Lautaro ringrazia. Il campionato ha un nuovo padrone.