«È una vergogna Noi umiliati per la terza volta»
Igestori degli impianti e gli operatori turistici della montagna sono arrabbiati. Il modo e i tempi di questo ennesimo rinvio dello sci amatoriale non lo digeriscono: «È una vergogna — sbotta a caldo Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione nazionale degli esercenti funiviari (Anef) —, ci dicono alle otto di sera che tra 12 ore non apriremo e il ministro della Salute è sempre lo stesso». La montagna italiana, abbondantemente innevata, è sotto i riflettori per via dei Campionati del mondo di sci in corso a Cortina. Poter sciare però, per tutti gli altri, resta un miraggio. Ora tutto è spostato al 5 marzo, ma c’è chi teme che quest’inverno molti impianti non apriranno più. «Abbiamo lavorato per una settimana e speso un sacco di soldi — continua Ghezzi —, abbiamo assunto persone e adesso la faccia con loro ce la mettiamo noi. Siamo furiosi, sembra una presa in giro. L’unica nota positiva è che il settore verrà adeguatamente ristorato. Ce lo aspettiamo. Il governo lo ha scritto nel suo comunicato. Speriamo abbia applicazione immediata». Ma il punto è anche un altro: «Il rinvio è al 5 marzo — continua —, che senso ha spostare la data di giorno in giorno? A me sembra dura, a questo punto, che si possa sciare quest’inverno». Non è più tenero il sindaco di Sestriere Gianni Poncet. Nella località piemontese si era pronti a ripartire dal 20 febbraio sulle piste della «Via Lattea». «Resto allibito — dice —, per l’ennesima volta la montagna è penalizzata in modo assurdo rispetto a zone di affollamento quali supermercati, grandi magazzini, metrò». E aggiunge: «Il problema vero è l’inattendibilità di queste persone. Non possono prendere in giro per la terza volta gli albergatori che hanno già acquistato le derrate alimentari e la sera prima vedono andare tutto all’aria. Non è ammissibile, ci vuole correttezza nei confronti di queste persone che sono già in difficoltà, molti di loro non apriranno più». Anche a Cortina, che pure si è animata per le gare mondiali, ci sono comprensori che soffrono: «Abbiamo speso un sacco di soldi per mettere tutto a posto — sbotta Enrico Ghezze, responsabile degli impianti del Faloria —: abbiamo assunto operai per affrontare la stagione, siamo preoccupati. Non si può rinviare di continuo. Il 5 marzo la gente comincia a pensare di andare al mare e lì sono sicuro che sarà tutto a posto». Anche l’Associazione e il Collegio dei maestri di sci si sono detti «esterefatti»: «È un evidente segno di scarsissima attenzione verso 15 mila famiglie che vivono di questa attività».