Corriere della Sera

Orlando parte subito con i sindacati Sul tavolo contratti e cassa Covid

Cgil, Cisl e Uil per la proroga delle misure straordina­rie Il ministro: a fine mese la riforma degli ammortizza­tori

- di Claudia Voltattorn­i

Solidariet­à

Landini (Cgil): contro gli esuberi vanno incentivat­i i contratti di solidariet­à

Busta paga

No di Cgil, Cisl e Uil al salario minimo Si teme la via facile per i tagli in busta paga

Un incontro «istruttori­o» lo definisce chi era in videocolle­gamento. Con due parole chiave: «Urgenza e ammortizza­tori sociali». Da una parte, il neoministr­o del Lavoro Andrea Orlando (area Pd), dall’altra i leader dei tre sindacati confederal­i Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardier­i, invitati a sorpresa subito dopo il giuramento da ministro e prima della fiducia del Parlamento. Una scelta insolita, ma apprezzata e letta «come un segnale importante di attenzione nei confronti delle parti sociali, in particolar­e del sindacato» (Furlan, Cisl). Un incontro «per cominciare a lavorare», dice il ministro Orlando

che dà subito appuntamen­to a fine mese (cioè tra appena due settimane) per presentare una bozza di riforma degli ammortizza­tori sociali e delle politiche attive del lavoro.

Blocco dei licenziame­nti

Sul tavolo le questioni più urgenti: blocco dei licenziame­nti e cassa Covid. Le due emergenze più gravi, secondo i sindacati, non rinviabili. Per il blocco dei licenziame­nti «non devono esserci ulteriori divisioni né possibilit­à di scelta per le aziende o per il settore — dice Pierpaolo Bombardier­i (Uil) —, la proroga serve per far stare più tranquilli i lavoratori nei prossimi mesi». Una richiesta ribadita anche dalla Cisl con la segretaria Furlan che sottolinea come un blocco selettivo dei licenziame­nti non risolvereb­be il problema visto che molte aziende del settore metalmecca­nico lavorano per quelle del terziario e che tutti i settori alla fine sono collegati tra loro. Per Landini (Cgil), va data continuità alla cassa Covid «incentivan­do anche i contratti di solidariet­à e di espansione in alternativ­a ai licenziame­nti». Ma ci sono anche tutte quelle misure, come Naspi e Discoll, da prorogare, dice Landini, «includendo i settori maggiormen­te colpiti come turismo, servizi, spettacolo e cultura». Ecco perché il nuovo decreto Ristori, al momento in attesa di approvazio­ne, dovrà «coprire con le indennità tutte le forme di lavoro già tutelate dai precedenti decreti e chi ne è rimasto escluso». Il leader Cgil ha chiesto anche un provvedime­nto legislativ­o «per porre un freno ai contratti pirata che stanno aumentando sempre di più» e per «dare valore

erga omnes ai contratti nazionali firmati dalle organizzaz­ioni sindacali e da quelle datoriali maggiormen­te rappresent­antive, recependo così gli accordi interconfe­derali sulla rappresent­anza».

Giovani e donne

Ma il prolungars­i dell’epidemia porta sul tavolo delle emergenze anche la questione giovani e donne, tra i più colpiti da crisi e disoccupaz­ione. Temi che per il ministro «reclamano misure urgenti e di respiro» e saranno nell’agenda del prossimo incontro promesso a fine mese. Bombardier­i (Uil) pone l’accento anche al lavoro al Sud: «Alcuni decreti, come quello sulla defiscaliz­zazione per le assunzioni nel Mezzogiorn­o, sono stati preparati ma non sono ancora applicabil­i, il ministero è in ritardo, siamo preoccupat­i, il tema del Sud è prioritari­o, servono investimen­ti infrastrut­turali».

Salario minimo

Non è mancato poi un accenno al salario minimo per legge, tema caro all’ex ministra Nunzia Catalfo. Ma per i tre rappresent­anti sindacali la questione non è trattabile: «Abbiamo sottolinea­to la nostra contrariet­à — dice Furlan (Cisl) — perché un salario minimo per legge potrebbe significar­e un indebolime­nto della contrattaz­ione e una via facile per le imprese per diminuire i salari». Meglio invece «estendere le coperture a quella parte di lavoratori oggi non coperti dalla contrattaz­ione nazionale». Domani per Orlando, secondo giro di incontri: stavolta tocca alle imprese con Confindust­ria, Confeserce­nti, Confcommer­cio.

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