Orlando parte subito con i sindacati Sul tavolo contratti e cassa Covid
Cgil, Cisl e Uil per la proroga delle misure straordinarie Il ministro: a fine mese la riforma degli ammortizzatori
Solidarietà
Landini (Cgil): contro gli esuberi vanno incentivati i contratti di solidarietà
Busta paga
No di Cgil, Cisl e Uil al salario minimo Si teme la via facile per i tagli in busta paga
Un incontro «istruttorio» lo definisce chi era in videocollegamento. Con due parole chiave: «Urgenza e ammortizzatori sociali». Da una parte, il neoministro del Lavoro Andrea Orlando (area Pd), dall’altra i leader dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, invitati a sorpresa subito dopo il giuramento da ministro e prima della fiducia del Parlamento. Una scelta insolita, ma apprezzata e letta «come un segnale importante di attenzione nei confronti delle parti sociali, in particolare del sindacato» (Furlan, Cisl). Un incontro «per cominciare a lavorare», dice il ministro Orlando
che dà subito appuntamento a fine mese (cioè tra appena due settimane) per presentare una bozza di riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro.
Blocco dei licenziamenti
Sul tavolo le questioni più urgenti: blocco dei licenziamenti e cassa Covid. Le due emergenze più gravi, secondo i sindacati, non rinviabili. Per il blocco dei licenziamenti «non devono esserci ulteriori divisioni né possibilità di scelta per le aziende o per il settore — dice Pierpaolo Bombardieri (Uil) —, la proroga serve per far stare più tranquilli i lavoratori nei prossimi mesi». Una richiesta ribadita anche dalla Cisl con la segretaria Furlan che sottolinea come un blocco selettivo dei licenziamenti non risolverebbe il problema visto che molte aziende del settore metalmeccanico lavorano per quelle del terziario e che tutti i settori alla fine sono collegati tra loro. Per Landini (Cgil), va data continuità alla cassa Covid «incentivando anche i contratti di solidarietà e di espansione in alternativa ai licenziamenti». Ma ci sono anche tutte quelle misure, come Naspi e Discoll, da prorogare, dice Landini, «includendo i settori maggiormente colpiti come turismo, servizi, spettacolo e cultura». Ecco perché il nuovo decreto Ristori, al momento in attesa di approvazione, dovrà «coprire con le indennità tutte le forme di lavoro già tutelate dai precedenti decreti e chi ne è rimasto escluso». Il leader Cgil ha chiesto anche un provvedimento legislativo «per porre un freno ai contratti pirata che stanno aumentando sempre di più» e per «dare valore
erga omnes ai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali e da quelle datoriali maggiormente rappresentantive, recependo così gli accordi interconfederali sulla rappresentanza».
Giovani e donne
Ma il prolungarsi dell’epidemia porta sul tavolo delle emergenze anche la questione giovani e donne, tra i più colpiti da crisi e disoccupazione. Temi che per il ministro «reclamano misure urgenti e di respiro» e saranno nell’agenda del prossimo incontro promesso a fine mese. Bombardieri (Uil) pone l’accento anche al lavoro al Sud: «Alcuni decreti, come quello sulla defiscalizzazione per le assunzioni nel Mezzogiorno, sono stati preparati ma non sono ancora applicabili, il ministero è in ritardo, siamo preoccupati, il tema del Sud è prioritario, servono investimenti infrastrutturali».
Salario minimo
Non è mancato poi un accenno al salario minimo per legge, tema caro all’ex ministra Nunzia Catalfo. Ma per i tre rappresentanti sindacali la questione non è trattabile: «Abbiamo sottolineato la nostra contrarietà — dice Furlan (Cisl) — perché un salario minimo per legge potrebbe significare un indebolimento della contrattazione e una via facile per le imprese per diminuire i salari». Meglio invece «estendere le coperture a quella parte di lavoratori oggi non coperti dalla contrattazione nazionale». Domani per Orlando, secondo giro di incontri: stavolta tocca alle imprese con Confindustria, Confesercenti, Confcommercio.