Corriere della Sera

Salvini ai ministri: ci siamo, si deve vedere

La cena con Giorgetti e gli altri leghisti nel governo: sugli sbarchi si cambi passo, ne ho parlato al premier

- Marco Cremonesi

Salvini si esercita nel mestiere dell’equilibrio. Lo dovrà fare molto, nei prossimi mesi, per mantenere la carica che piace ai suoi elettori e conquistar­e la fiducia di chi lo ritiene troppo estremo. Senza rischiare di finire sullo sfondo di un governo del presidente: «Al governo ci siamo e si deve vedere» avrebbe detto a Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti ed Erika Stefani, i tre ministri leghisti che ieri sera hanno cenato da lui. Al termine, Salvini ha annunciato che i ministri sono già al lavoro: «Siamo pronti a incontrare famiglie e imprese da troppo tempo in attesa degli aiuti

Mettiamoci insieme scegliendo poche cose Non sulla giustizia o sulla Carta, ma sul ritorno alla normalità dovremmo unirci tutti

promessi. Garavaglia non sarà al ministero ma sul territorio per incontrare operatori del turismo invernale. Gli altri impegni urgenti dei ministri saranno con le associazio­ni dei disabili e affrontare i dossier lasciati aperti dal precedente governo: Ilva, Alitalia e sostegno alle troppe imprese dimenticat­e».

Il tema tutto politico è evidenziat­o dai capigruppo Massimilia­no Romeo e Riccardo Molinari, ed è il decreto sul rinvio delle aperture degli impianti da sci, ma la nota va oltre il merito della stagione invernale: «Non si può continuare con il “metodo Conte”, annuncio la domenica e chiusura il lunedì». Con Speranza «appena riconferma­to ministro, è necessario un cambio di squadra». Insomma, un sottosegre­tario che possa rappresent­are la voce della Lega.

Ospite di Mezz’ora in più, Salvini ha parlato anche della ministra dell’Interno Lamorgese. Nessuna richiesta di dimissioni, assurdo chiederle 24 ore dopo il giuramento. Ma la richiesta è di discontinu­ità: «Un cambio di passo e di politiche. Non è possibile che l’anno scorso siano triplicati gli sbarchi». Poi, il segno del nuovo corso: «Non chiedo politiche sovraniste, applichiam­o sempliceme­nte ciò che fanno spagnoli e francesi. Ne ho parlato con Draghi e lui ha detto che i confini italiani sono i confini europei. E penso che Draghi abbia l’autorevole­zza per ottenere in Europa quello che a Conte non è riuscito». Detto questo, per Salvini è meglio non mettere troppa carne al fuoco: «Bisogna mettersi insieme e scegliere poche cose». Dunque, «non la riforma della Giustizia o della Costituzio­ne. Ma salute, lavoro, ritorno alla normalità dovrebbero unire tutti».

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Matteo Salvini, 47 anni, ieri ha invitato a cena nella sua casa di Roma i ministri della Lega: da sinistra Massimo Garavaglia, 52, Erika Stefani, 49, e Giancarlo Giorgetti, 54
A casa del leader Matteo Salvini, 47 anni, ieri ha invitato a cena nella sua casa di Roma i ministri della Lega: da sinistra Massimo Garavaglia, 52, Erika Stefani, 49, e Giancarlo Giorgetti, 54

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