Se le miniere d’oro si vedono dallo Spazio
Le miniere viste a 400 km di distanza: un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è riuscito a fotografare i numerosi pozzi di prospezione dell’oro nel Perù orientale. La ricerca del metallo prezioso (il Perù è il sesto produttore al mondo) contribuisce alla deforestazione dell’Amazzonia. Le fosse risaltano perché illuminate dalla luce solare riflessa. Sul lato sinistro dell’immagine si notano i «rami» del fiume Inambari, nello Stato di Madre de Dios. Scavate dai garimperos (i minatori indipendenti), le miniere sono circondate da aree fangose prive di vegetazione. Questi tratti disboscati seguono il corso di antichi fiumi che depositavano sedimenti (oro compreso). Lo Stato di Madre de Dios, nel Sud-Ovest del Paese, ospita una delle più grandi industrie minerarie indipendenti di tutto il pianeta. Alla ricerca dell’oro è legato anche l’inquinamento da mercurio, dovuto al processo di estrazione. Decine di migliaia di persone (uomini e donne, senza diritti e tutele) si guadagnano da vivere grazie a questa attività mineraria non registrata e dunque illegale. Dall’immagine scattata nello spazio si nota una miriade di puntini che formano quelli che gli esperti definiscono i «fiumi gialli»: una scia di luci, sentieri, terreni ripuliti dalla vegetazione, colline di terra e sassi, fosse d’acqua che punteggiano questa parte della foresta pluviale amazzonica. Ancora per quanto?