Delitto di Faenza, il compagno di Ilenia: «Volevo sposarla, avevamo già le fedi»
Stefano: aspettavamo solo la data del suo divorzio. Per i pm l’ex marito ha usato la figlia come alibi
«Ilenia ed io portavamo già le fedi al dito nelle quali dovevamo far incidere la nostra data».
In queste ore difficili per Faenza, nelle quali si discute di un assassino in libertà, di un ex marito come mandante e del funerale di Ilenia, Stefano Tabanelli trova la forza per parlare di lei. Ilenia era la sua fidanzata da un anno e mezzo e avevano deciso di sposarsi, al punto da mettere già le fedi al dito. «Pensavano di definire le cose questa estate». Prima non potevano farlo perché mancava qualcosa di insuperabile: il divorzio di Ilenia Fabbri da Claudio Nanni, l’ex marito maccanico dal quale si era separata nel 2018 in un clima di burrasca. Quel marito, sposato vent’anni fa, con il quale aveva fatto una figlia e condiviso tutto: lavoro, progetti, casa. Lo stesso uomo che oggi è accusato di aver assoldato un killer per ucciderla. «Aspettavamo la tanto attesa data del divorzio di Ilenia e a quel punto avremmo programmato il nostro matrimonio», sospira Tabanelli, faentino di 55 anni, titolare di una ditta di termoidraulica.
Matrimonio che non si potrà più fare perché all’alba dello scorso 6 gennaio un uomo misterioso si è introdotto nell’abitazione di Ilenia e se n’è andato solo dopo averla sgozzata. C’è un particolare che per gli inquirenti non è di poco conto: qualche minuto prima di entrare in azione (poco dopo le 6 del mattino) dalla stessa casa usciva Arianna, la figlia ventenne, per salire nell’auto di Nanni che le aveva appena inviato un messaggio: «Sono qui, scendi». Era passato a prenderla per andare a Milano a ritirare un’automobile. Loro partivano e l’uomo nero entrava. «Pensiamo che sia stato tutto pianificato da lui, che avrebbe usato Arianna
e il viaggio a Milano come alibi del delitto», dicono in procura. Un alibi da killer ma non da mandante.
La Procura di Ravenna ipotizza un movente di natura economica. Chiusa la causa della separazione, Ilenia si è rivolta al giudice per chiedere conto di tutti gli anni lavorati nelle varie attività del marito senza retribuzione: 100 mila euro. Prima udienza: il prossimo 26 febbraio. Poi c’era la causa del divorzio. Lei voleva fare in fretta perché sognava di sposare Tabanelli. Nanni era furioso: «Se non la smette le mando qualcuno a casa». Domanda: può aver inciso sul movente il prossimo matrimonio? «Non si può escludere», dice il procuratore Daniele Barberini. «Io non c’entro nulla», insiste Nanni.
Tabanelli non ce la fa: «Scusi ma adesso non me la sento più di parlare».