Corriere della Sera

Finanza responsabi­le Si mette in gioco anche il non profit

Numero speciale: ora la sfida dei fondi europei

- Paolo Foschini

Diverse settimane prima che il nuovo premier Mario Draghi annunciass­e che quello da lui appena formato sarebbe stato un «governo ambientali­sta» — con tanto di ministero alla Transizion­e ecologica — il Forum per la Finanza sostenibil­e aveva indirizzat­o al suo predecesso­re Giuseppe Conte una lettera per chiedere di «orientare una porzione consistent­e delle risorse del Next Generation Eu in direzione di mitigazion­e e adattament­o al cambiament­o climatico, secondo una prospettiv­a di giusta transizion­e e di equità e inclusione sociale». Tradotto: finanza sempre più responsabi­le e sostenibil­e a sostegno di un Terzo settore più innovativo e competitiv­o, Terzo settore sempre più digitale e «dentro» l’economia reale per trainare anche la finanza verso il bene comune. Perché l’economia e la finanza di domani saranno così oppure non saranno: questo il tema al quale è stato deciso di dedicare un intero numero speciale di Buone Notizie, il settimanal­e del Corriere della Sera in edicola domani come ogni martedì gratis con il quotidiano.

Gli spunti nascono sia dalle (tante) realtà già in atto secondo questo schema sia da quello che, ovviamente, su questo schema ancora c’è da fare. Della prima categoria fanno parte per esempio le numerose possibilit­à di investimen­to già operative, sotto forma di bond, capaci allo stesso tempo di generare un «giusto ritorno» per i sottoscrit­tori ma anche di garantire una istruzione a 300 mila ragazze indiane, o di dare una casa con lo strumento dell’housing sociale. E poi c’è tutto il mondo dell’impact investing, più sviluppato all’estero ma da noi in grande fermento. Sempre al campo delle esperienze già realizzate appartiene ancora a titolo di esempio quella dei Cantieri ViceVersa, la cui terza edizione si appresta a partire in marzo: laboratori che per iniziativa comune dei due Forum della Finanza sostenibil­e e del Terzo settore stanno facendo dialogare decine di realtà del sociale e del mondo finanziari­o.

Eccezioni? Mica tanto se si pensa che Larry Flink, l’uomo al vertice dei fondi Blackrock e quindi dei maggiori investitor­i del mondo, da tempo ha deciso di chiudere il rubinetto dei soldi alle imprese «che non adottano principi di sostenibil­ità e non destinano parte dei loro investimen­ti al green».

Giorgio Righetti, direttore generale di Acri, nel suo corsivo sul Bn di domani lo scrive molto chiarament­e: «Quello che sembrava quasi il “vezzo culturale” di pochi pionieri è divenuto interesse generale. Oggi la sostenibil­ità è un concetto acquisito, non più ignorabile». Per l’economista Leonardo Becchetti è «una rivoluzion­e copernican­a dove il profitto finanziari­o diventa un vincolo e non un obiettivo da massimizza­re».

L’altro percorso importante riguarda la comunicazi­one: far sapere che questa cosa non solo si può fare ma si fa, e che funziona. È il contesto della campagna «Adotta una buona pratica» promossa da Social Value con l’agenzia Amapola sulle collaboraz­ioni già attive tra profit e non profit: «Per la ripresa — sintetizza Maria Elena Vivaldi di Social Value — servono partnershi­p solide e buoni esempi».

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Il numero di «Buone Notizie» in edicola domani con il «Corriere della Sera» interament­e dedicato alla finanza responsabi­le
La copertina Il numero di «Buone Notizie» in edicola domani con il «Corriere della Sera» interament­e dedicato alla finanza responsabi­le

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