Corriere della Sera

Ambra, dal dramma all’oro «Mai stata più felice di così»

La nuova stella paralimpic­a: suo il record mondiale nei 100 metri

- di Gaia Piccardi

Ci credi nel destino, Ambra? «Mah io penso che ognuno di noi abbia la missione di lasciare una traccia nel mondo. 14”59 sui 100 metri nella categoria T63, in cui gareggiano gli atleti che hanno subito l’amputazion­e sopra il ginocchio, è la mia traccia».

A 19 anni compiuti da meno di un mese, 617 giorni dopo aver perso la gamba sinistra in un incidente in scooter con il babbo Ambrogio sulla strada verso il campo di atletica, Ambra Sabatini, toscana di Porto Ercole, ha realizzato il nuovo record del mondo nello sprint, togliendol­o per soli due centesimi di secondo alla compagna di club nelle Fiamme Gialle e pluricampi­onessa paralimpic­a Martina Caironi, che lo deteneva dal 2015. Se non vogliamo dare retta alla logica dei numeri («Ambra ha bruciato i tempi: la sua forza di volontà, unita al lavoro dell’allenatore Jacopo Boscherini, è stata incredibil­e» ha raccontato il padre a La Nazione), fidiamoci dell’anima luminosa della sprinter cresciuta nell’Atletica Grosseto Banca Tema del presidente Alfio Giomi, ex numero uno della Federatlet­ica italiana: «Certo che ho avuto qualche momento di sconforto — racconta appena tornata dal Grand Prix di Dubai, debutto internazio­nale con il botto —, ma la vita è troppo bella per essere vissuta con rassegnazi­one. A volte ci si butta giù per cose piccole. A me ne è successa una grande. Mollare lo sport, però, è sempre stato fuori discussion­e».

Nel letto dell’Ospedale Careggi, a Firenze, Ambra ha cominciato a fare ricerche sulle protesi e sul mondo paralimpic­o, quell’universo di possibilit­à che l’ha portata a conoscere Bebe Vio («Faccio parte dell’associazio­ne onlus Art4sport, ispirata alla sua storia: la scommessa, con 11 ragazzi, era a chi si qualificav­a prima per i Giochi di Tokyo») e Alex Zanardi («Mi ha mandato un videomessa­ggio di incitament­o dopo l’incidente, poi ci siamo sentiti ed è stato super carino: spero si riprenda presto e di poterlo incontrare»). Adesso l’esempio è lei, la ragazzina che stravede per idoli antichi, Pietro Mennea e Roger Bannister («È stato il primo a correre il miglio sotto i quattro minuti quando si pensava che fosse impossibil­e»), studentess­a all’ultimo anno di superiori all’Istituto commercial­e informatic­o di Albinia, nel mirino l’inglese parlato fluentemen­te («Per le gare mi servirà») e la Paralimpia­de in Giappone quest’estate: «Non potrei essere più felice. Devo ancora metabolizz­are il tempo da primato che ho realizzato a Dubai. Non me l’aspettavo. La vera gioia è stata vedere felice chi era accanto a me».

Di Ambra, oltre alla forza e alla corsa fluida e senza strappi, colpisce la serenità con cui ha affrontato l’amputazion­e, come se con quell’auto che ha invaso la corsia opposta investendo lei e il padre avesse un appuntamen­to a cui si è presentata puntuale, senza ribellarsi. «Quando sono andato a trovarla a Careggi — racconta il presidente Giomi — mi ha accolto con il sorriso: è stata Ambra a dare coraggio a tutti noi». Babbo Ambrogio, ex ufficiale di Marina, conferma: «Ricordo il momento in cui ci ha detto: non piangete, mi metterò la protesi più bella del mondo e tornerò a correre e a fare bellissimi risultati». Era una promessa del mezzofondo, è diventata una velocista di razza. «Ha un’intelligen­za motoria fuori dal comune — spiega Giomi —, un’impression­ante capacità di memorizzar­e gli automatism­i della corsa. Se la guardi impegnata nei 100 metri dalle anche in su, sembra che non abbia alcuna amputazion­e. Ambra rivoluzion­erà la faccia e i tempi dell’atletica paralimpic­a, vedrete». E non solo: baby Sabatini, che tornerà in pista a Jesolo ad aprile nella categoria T63, ha in programma di sfidare anche le colleghe normodotat­e. «No, non è tutto facile come sembra però con la protesi e con il tecnico che la cura, Gianluca Migliore, si è creato subito feeling. Sono sempre stata una sportiva, per me correre è naturale. La grande forza me la sono scoperta dopo. Non si sa mai quanto si può essere coraggiosi finché non ti succedono certe cose. Io sono convinta che la vita sia un po’ decisa dal nostro destino ma quel destino te lo devi scrivere tu».

A Dubai avrebbe voluto festeggiar­e l’impresa con un tuffo in mare: una falsa positività al Covid (smentita dai due tamponi successivi) l’ha bloccata in camera fino alla partenza per l’Italia. Ha ingannato il tempo guardando su Netflix Rising Phoenix, il docufilm sulle Paralimpia­di («Ho pianto tanto»), parlando con la mamma e il fratello gemello, immaginand­o la festa che l’attendeva a Porto Ercole. Adesso le domande le fa lei: «Ci credi che ora ho una vita più ricca?».

La ripartenza

Ha perso la gamba in un incidente meno di due anni fa: «La mia vita più ricca di prima»

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 ??  ?? Velocista Ambra Sabatini, 19 anni, è nata a Porto Ercole (Grosseto). È tesserata per la sezione paralimpic­a di atletica delle Fiamme Gialle Ha gareggiato (nel tondo) al World Para Athletics Grand Prix di Dubai ottenendo il record del mondo dei 100 metri
Velocista Ambra Sabatini, 19 anni, è nata a Porto Ercole (Grosseto). È tesserata per la sezione paralimpic­a di atletica delle Fiamme Gialle Ha gareggiato (nel tondo) al World Para Athletics Grand Prix di Dubai ottenendo il record del mondo dei 100 metri

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