Libri per bambini, un’avanguardia
«In cerca di guai», titolo collettivo per Edizioni Junior
Che cosa significa occuparsi di letteratura per bambini, oggi che abitano un mondo complesso e contradditorio, dove le sollecitazioni si consumano in fretta? Significa «confrontarsi con un’idea matura di bambino» rispondono Lorenzo Cantatore, Nicola Galli Laforest, Giorgia Grilli, Martino Negri, Giordana Piccinini, Ilaria Tontardini ed Emilio Varrà, autori di
In cerca di guai, in cui mettono a fuoco una disciplina che nella sua forma più compiuta nasce soltanto nella seconda metà dell’Ottocento. L’educazione al gusto, l’allenamento dell’intelligenza cognitiva ed emotiva devono essere le basi per un’editoria che ha traguardi educativi importanti, come l’inclusione sociale, la memoria culturale e storica, la formazione di una mente «curiosa, riflessiva e comparativa».
I sette autori, studiosi a vario titolo della materia, indagano quello squilibrio tra l’adulto che produce il libro e il bambino che lo riceve, come spazio di invenzione e sperimentazione. Come scrive Giorgia Grilli certi libri per bambini costituiscono un’«avanguardia culturale» e indicano nell’apertura infantile la forma di «umanità ibrida» che i filosofi ipotizzano come l’unica in grado di garantire il futuro della nostra — e delle altre — specie. Tenendo conto che, come scrive nel saggio finale Martino Negri, la lettura è un’esperienza.
Secondo Walter Benjamin le «buone storie» hanno il potere di suscitare «meraviglia e riflessioni», sfuggendo a ogni possibilità di spiegazione. E, come diceva J. B. Singer i bambini «non si aspettano che il loro scrittore prediletto redima l’umanità. Giovani come sono, capiscono che egli non ha questo potere».