Il Milan adesso rincorre Ibra nero, serve reagire
Settimana chiave fra Stella Rossa e derby. Pioli: non siamo questi
Sorpasso. E ora che succede, Diavolo? La botta c’è stata. Forte, violenta. E da ieri sera, dopo l’allungo in vetta dell’Inter, fa ancora più male. Specie a pochi giorni da un derby che peserà moltissimo. Una cosa è certa: serve una reazione immediata, perché un Milan così brutto, così impotente, così fragile, non lo si vedeva da un pezzo. Quel dato impressionante, zero tiri in porta, riporta indietro all’agosto del 2019, prima partita di Giampaolo, una vita fa: da lì in poi non era mai più successo.
Ma può una notte disgraziata cancellare quanto di buono fatto nell’anno di grazia 2020? Possibile? «È andato tutto storto, è stata la nostra peggior partita, ma noi non siamo questi» ha detto forte e chiaro Stefano Pioli a fine gara, nell’umano e comprensibile tentativo di difendere la squadra. Vero, non si può buttare tutto per una sconfitta, per quanto pesante, non dopo tutto quello che il Diavolo è stato in grado di costruire negli ultimi tredici mesi. Ma dopo un k.o. tanto netto è normale, anzi doveroso chiedersi se davvero non ci sia qualcosa di più, se non si tratti di un problema vero, dell’inizio di qualcosa.
Di certo, la batosta di sabato non va sottovalutata. Perché è vero che lo Spezia ha giocato la partita perfetta, ma l’assoluta mancanza di una reazione è un campanello d’allarme che non può e non deve essere trascurato. C’è poi anche un altro dato che va analizzato a fondo: da inizio anno, sono già quattro le sconfitte subite dai rossoneri, che fin lì sembravano imbattibili. Atalanta, Juve, Inter in Coppa Italia e ora lo Spezia: non tre ma ben quattro indizi.
Il faccia a faccia fra Pioli e i giocatori è previsto per oggi pomeriggio a Milanello, dopo la giornata di riposo di ieri. Il tecnico non striglierà la squadra, ma punterà su un concetto: non siamo quelli di sabato, dobbiamo subito tornare umili ed entusiasti. Ibrahimovic dopo la partita era nerissimo: ai compagni ha detto che bisogna subito ripartire, alla sua maniera. La settimana sarà tanto pesante quanto cruciale: giovedì c’è la trasferta di Europa League in casa di una Stella Rossa che 32 anni dopo vuole vendicare la nebbia di Belgrado, domenica il derby verità. Siamo a uno snodo chiave della stagione.
Per Pioli non esiste un problema di tenuta atletica, i test lo dimostrano, quindi la questione è secondo il tecnico soprattutto di approccio mentale. Testa o gambe, l’unica certezza è che serve una reazione. Forte, netta, immediata. Prima in coppa e poi in campionato. Perché è vero, come ha detto capitan Romagnoli, che l’obiettivo di questo Milan non è vincere lo scudetto ma tornare in Champions, ma è altrettanto evidente che il rischio di essere risucchiati in classifica esiste. Tutti corrono, nessuno aspetta. Da qui in poi, chi si ferma è perduto. Diavolo avvisato.