Sconfitto Nicchi È Trentalange il presidente degli arbitri
Finisce dopo 11 anni l’era di Marcello Nicchi. È Alfredo Trentalange il nuovo presidente degli arbitri. Un cambio atteso da molti, i sondaggi davano lo sfidante in vantaggio di circa un centinaio di preferenze e la distanza è stata confermata nell’urna. Trentalange ha vinto con 193 voti (il 60,3%), Nicchi si è fermato a 125, 2 schede bianche. La spallata nasce dall’insofferenza del mondo arbitrale verso una gestione poco trasparente e condivisa. L’assemblea all’Hilton di Fiumicino, dove si sono ritrovati in 400 creando un pericoloso assembramento in piena pandemia, ha premiato l’ex arbitro internazionale e ex capo del settore tecnico che peraltro aveva spinto per il voto online. Trentalange è un segnale di discontinuità rispetto a Nicchi, che correva per il quarto mandato ed era salito in carica il 6 marzo 2009. L’Aia entra così nel futuro. La vittoria di Trentalange, 63enne di Torino, è la dimostrazione che si cerca una svolta. Le persone delle quali si è circondato hanno le capacità per cambiare l’associazione arbitri. «Ringrazio chi mi ha sostenuto e Nicchi. Proviamo a fare squadra, fuori siamo dei modelli per i più giovani», le prime parole del nuovo presidente che dovrà parlare proprio ai giovani e fermare l’emorragia di iscritti: negli ultimi anni ne sono stati persi oltre cinquemila. Infuocata è stata l’assemblea pre voto. Trentalange non ha mai nominato l’avversario tenendo un alto profilo, Nicchi ha lanciato accuse, ma è stato punito dal voto. Trentalange rivoluzionerà la comunicazione arbitrale e permetterà finalmente ai fischietti di parlare, in che modo è da definire. Spingerà poi sul progetto del doppio tesseramento: la possibilità per i giovani calciatori tesserati di poter contemporaneamente essere anche arbitri. Idea che può rivoluzionare il settore e dare nuova linfa.