Corriere della Sera

Il Pirlo furioso e un’idea fissa in testa

Cuadrado ko come Arthur, Dybala torna tra i convocati, la Champions può aggiustare tutto

- Paolo Tomaselli

Se l’avversario ti ruba l’idea e ti batte con una gran difesa, tirando in porta solo in occasione del calcio di rigore decisivo, allora significa che hai un dannato bisogno di altre idee. Facile a dirsi, ma complicato da mettere in pratica per Andrea Pirlo, che si ritrova con una Juventus prosciugat­a nelle sue fonti di gioco.

Contro il Napoli si è fatto male anche Cuadrado, forse il giocatore più importante e continuo della stagione assieme a Ronaldo: in attesa degli esami strumental­i il colombiano sarà assente mercoledì al Dragao di Oporto nell’andata degli ottavi di Champions League e potrebbe stare fuori dieci-quindici giorni.

Il brasiliano Arthur, altro uomo chiave per rendere la Juve meno piatta e prevedibil­e, è alle prese con una calcificaz­ione tra tibia e perone della gamba destra, per la quale servirà del tempo. McKennie è dolorante all’anca, a Napoli ha giocato mezz’ora ma in Portogallo può esserci. Mentre Paulo Dybala oggi torna ad allenarsi con il gruppo e se il ginocchio non gli farà più male domani potrà finalmente essere tra i convocati, a cinque settimane da un infortunio che inizialmen­te sembrava di poco conto e invece gli ha già fatto saltare dieci partite. Con lui si dovrebbe rivedere anche il fragile Ramsey.

Tutti e due però possono a mala pena andare in panchina, per cui il nervosismo di Pirlo, incalzato sulle scelte di formazione e sulle decisioni arbitrali, è anche comprensib­ile. E il suo manifesto appeso in bella evidenza dopo il rigore assegnato per la plateale mano in faccia di Chiellini a Rrahmani è chiaro: «Se si fischia quello, bisogna darne 3-4 a gara. A parti invertite ci sarebbero stati casini e polemiche, senza contare che mancava un secondo giallo a Di Lorenzo». Sicurament­e una posizione di parte, che non tiene conto della grossolana ingenuità commessa dal difensore più esperto della squadra, ma pur sempre una posizione: una piccola novità indicativa per una società fin troppo silenziosa in materia.

Proprio nei centrali, Pirlo si ritrova con una abbondanza inedita: Bonucci come fonte di gioco a questo punto rischia di diventare indispensa­bile per velocizzar­e le ripartenze e imbeccare Ronaldo e Morata, quest’ultimo sotto esame dopo gli errori di Napoli: in campionato lo spagnolo ha segnato appena 4 gol, anche se ha fatto 8 assist. In Champions, suo terreno di caccia favorito, è già a quota 6 reti. Contro il Porto, reduce da tre pareggi consecutiv­i, tocca ancora a lui e Cristiano dare un segnale forte. E dimostrare che in Europa è un’altra Juve. Con una sola idea, ma forte e chiara: andare fino in fondo.

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(Getty Images) Nervoso Andrea Pirlo, al primo anno sulla panchina della Juve

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