Corriere della Sera

Strapotere Milano in Coppa Italia: Pesaro annullata

Messina, 30° trofeo: «Vittoria di livello assoluto, gruppo solido, ma giovedì c’è già il Maccabi»

- Antonio Castaldo

È stata questione di qualche minuto. Il tempo necessario alla macchina dell’Olimpia per scaldare il motore. Poi tra i favoriti della Final Eight, primi in campionato e padroni di casa, e la sin qui sorprenden­te Carpegna Pesaro, si è spalancata una voragine. È finita 87-59, ed è record consideran­do i 31 punti inflitti a Venezia e i 28 rifilati alla Reggiana. Soddisfatt­o Messina, che aggiunge alla sua collezione di trofei (30 in totale) l’ottava Coppa Italia, una in più di quante ne ha la sua stessa squadra: «È stata una vittoria di livello assoluto — ha commentato —. Sono contento perché questo gruppo è solidissim­o. Ma giovedì si ricomincia col Maccabi e per lo scudetto, lo sapete, i playoff azzerano tutto».

L’Ax Armani ha spinto sull’accelerato­re dal primo all’ultimo minuto. All’inizio Pesaro ha tenuto, con un Cain prepotente sotto canestro (12 rimbalzi). Ma quando ha fatto il suo ingresso Rodriguez, la musica è cambiata. Assist (8 ieri, 26 nei tre match) e una brillante orchestraz­ione, hanno portato Milano a più 6 alla fine del primo quarto. Poi è arrivata la cavalleria. E Datome ha dato il suo contributo, infilando 9 punti nel 18-0 che ha spaccato in due la partita.

La squadra di Repesa ha provato a tamponare le perdite, ma le invenzioni di Filloy, e gli arrembaggi di Drell e Filipovity andavano a sbattere contro il muro milanese. Ogni palla persa o tiro sbagliato, diventava nelle mani dell’Olimpia una transizion­e letale. Alla fine del primo tempo, gli uomini di Messina erano già a più 27.

Per un’esausta Pesaro le cose sono andate, se possibile, peggio nella ripresa. L’Ax Armani ha regolato il tiro, chiuderà col 62% dal campo. Ha concesso qualcosa nel terzo quarto. Ma poi ha abbassato la saracinesc­a in difesa, mentre in attacco cominciava­no a farsi sentire anche Punter e Leday (13 punti a testa). Il divario è salito fino ai 38 punti, con uno spettacola­re stepback di Datome, prima di assestarsi sui 28 finali. Il sardo, 15 punti e 5 rimbalzi, è stato nominato Mvp: «Sono felice perché sono a Milano proprio con l’obiettivo di vincere e provare certe sensazioni, anche in Italia», ha detto.

L’ex Repesa, di solito vibrante in panchina, è apparso nelle battute finali del match rassegnato: «Non mi piace perdere — ha dichiarato — ma per noi tre partite in tre giorni sono troppe». Pesaro è stata la sorpresa di questa Coppa, ha strappato con le unghie la vittoria con Sassari e con Brindisi, ma al cospetto di Milano si è sciolta: «Una squadra costruita e allenata in modo strepitoso», ha certificat­o l’allenatore croato.

31 punti a Venezia, 28 a Reggio e a Pesaro: 87 punti è record, scarto massimo in Final Eight

 ?? (Ciamillo e Cast.) ?? Mvp
Gigi Datome, 33 anni, autore di 15 punti
(Ciamillo e Cast.) Mvp Gigi Datome, 33 anni, autore di 15 punti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy