Dove sono state registrate le tre mutazioni del virus Come possiamo fermarle
1 Che cosa sono le varianti?
Sono il codice genetico del Sars-CoV-2 che ha acquisito una o più mutazioni, che a loro volta sono le variazioni che cambiano le caratteristiche del virus stesso.
2 Quante e quali sono quelle diffuse in Italia?
Difficile dirlo, perché l’attività di sequenziamento che le individua è appena stata implementata. Quelle sotto la lente (e quindi più monitorate) sono l’inglese, la sudafricana e la brasiliana. Un report dell’Istituto superiore di Sani(il è stato eseguito solo sulla variante inglese e ha stabilito che rappresenta il 17,8% dei positivi. Il monitoraggio era solo il primo di una serie: basato su 3.984 campioni, ha rilevato 495 infezioni a prevalenza regionale molto diversificata, con stime comprese tra lo zero e il 59%.
3 Dove sono diffuse le varianti nel nostro Paese?
La variante inglese è concentrata in alcuni focolai soprattutto in Abruzzo (oltre il 50% di prevalenza), Lombardia (il 30% dei positivi), Veneto (il 20% dei tamponi), Puglia
15,5% dei casi), Umbria e Molise, ma anche in altre regioni con contagi sporadici. I casi di variante brasiliana sono poco meno di venti, soprattutto in Umbria, e la variante sudafricana è stata riscontrata una volta in un viaggiatore di ritorno a Malpensa dal Sudafrica. Per ora sono stime, finché l’attività di sequenziamento non sarà sistematica.
4 Quali sono le caratteristiche della variante inglese?
Le mutazioni che ha accutà mulato sulla proteina spike la rendono sicuramente più trasmissibile, nell’ordine di almeno il 50% in più, e questo causa, nelle zone dove diventa prevalente, un aumento dei contagi rapido ed esponenziale. Gli ultimi studi che vengono dalla Gran Bretagna, dove la prevalenza è arrivata quasi al 90%, suggeriscono anche un’associazione tra variante inglese e aumentato rischio di ospedalizzazione e morte (maggior letalità), nell’ordine del 40-60% in più, ma sono dati da confermare. L’ef
ficacia dei vaccini in uso in Europa e Gran Bretagna (Pfizer, Moderna e AstraZeneca) non sembra indebolita nei confronti della variante inglese.
5 È destinata a prevalere?
Quello che è ragionevole pensare è che possa farlo nel tempo: un periodo più o meno lungo, a seconda delle misure messe in atto per contrastarla.
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Ci sono ceppi che creano problemi con i vaccini?
La variante sudafricana sembrerebbe avere una sensibilità minore al vaccino di AstraZeneca, tanto che cautelativamente il Sudafrica ha sospeso le inoculazioni. Questa variante condivide alcune mutazioni con quella brasiliana, quelle che paiono capaci di aggirare la risposta anticorpale. Pfizer e Moderna invece sembrerebbero non subire allo stesso modo la variante sudafricana, anche se gli studi sono ancora in corso.
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Come affrontare l’insorgenza delle varianti?
Implementando le vaccinazioni al massimo, mantenendo rigorosamente mascherine e distanziamento e valutando se le persone che hanno avuto il Covid siano immuni o meno, con test sierologici che misurino la presenza di anticorpi. In Italia si calcola che 8-10 milioni di persone siano venute a contatto con il virus: sono protette o ancora suscettibili? Se sapessimo della presenza di una determinata quantità di popolazione già immune, la stessa campagna vaccinale potrebbe essere impostata in modo diverso. (Ha collaborato Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di Microbiologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma).