Corriere della Sera

I ministri litigano sullo stop allo sci Ricciardi per il lockdown. È un caso

Il leghista Garavaglia (Turismo): danni per una scelta del governo Il consulente di Speranza sotto attacco: posso farmi da parte

- Paolo Foschi

Il primo scontro politico nel neogoverno è ormai entrato nel vivo. Ieri, per il secondo giorno consecutiv­o, Roberto Speranza e il suo consulente Walter Ricciardi sono stati oggetto di attacchi e critiche da parte della Lega (e non solo) per la proroga del blocco degli impianti da sci decisa domenica dal ministro della Salute e per la richiesta di lockdown totale rilanciata nelle stesse ore dal suo collaborat­ore. I malumori sono diffusi e la tensione è dunque altissima.

«Spero che con il nuovo governo finisca la stagione degli allarmismi sui giornali e ai telegiorna­li. Non è possibile che ci sia qualcuno che si alza la mattina gettando nel panico milioni di italiani parlando di morti, feriti, chiusure senza che ne abbia discusso con altri» ha dichiarato il leader del Carroccio, Matteo Salvini, riferendos­i a Ricciardi, mentre Massimo Garavaglia, casacca verde anche lui e neoministr­o del Turismo, ha attaccato Speranza: «È mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. La normativa attuale prevede, per assurdo, che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia. Evidenteme­nte c’è qualcosa da registrare. Penso che sarà oggetto di discussion­e».

«Mai fatto polemiche in questi mesi. E non ne faccio ora. Dico solo che la difesa del diritto alla salute viene prima di tutto» ha replicato il ministro Speranza, mentre Mariastell­a Gelmini, ministra per gli Affari regionali in quota Forza Italia, nel corso di una riunione con il Cts ha ribadito l’esigenza di «scelte di rigore» perché «con la pandemia non si scherza», ma ha sottolinea­to l’esigenza di cambiare il metodo di comunicazi­one. «Abbiamo chiesto al presidente Draghi una discontinu­ità col precedente esecutivo, nella sua autonomia non l’ha voluta attuare, in alcuni casi, sui nomi dei ministri» ha commentato invece il deputato Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia, «ci aspettiamo che la discontinu­ità sia nei contenuti e nei fatti, il me

todo adottato da Speranza è offensivo». Lupi ha poi ricordato che «Ricciardi il 22 dicembre pronosticò 40 mila morti nel mese di febbraio, abbiamo superato la metà del mese e i morti sono 4.733, tanti, ma infinitame­nte di meno di quanti “scientific­amente” pronostica­ti dal profeta di sventura al cui consiglio il ministro della Salute continua ad affidarsi». Richiesta di discontinu­ità è stata avanzata anche da Giovanni Toti, governator­e della Liguria e leader di Cambiamo!.

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna ed esponente di spicco del Pd, ha invitato a non esprimere valutazion­i affrettate sul governo perché «è appena partito, ha insediato i ministri poche ore fa. Chiederei di evitare letture che meritano un po’ di tempo per poter essere giudicate». Bonaccini, intervenen­do ai microfoni di Coffee Break su La7, è stato comunque tranchant sulla questione della proroga della chiusura degli impianti da sci: «Speriamo sia un’ultima volta e che d’ora in poi ci sia un nuovo metodo» ha detto, confermand­o la contrariet­à di buona parte del partito dei governator­i alla decisione di Speranza. Sul caso Ricciardi, da registrare la presa di distanza del Cts: «Non parla per conto nostro» ha dichiarato una fonte del Comitato tecnicosci­entifico all’agenzia Dire, mentre lo stesso consulente del ministro non ha escluso un suo passo indietro: «Io do consigli, se non sono utile, mi faccio da parte».

 ??  ?? Il piano
Il programma di vaccinazio­ne del governo Draghi ha l’obiettivo di creare una piattaform­a nazionale coinvolgen­do la Protezione civile. La produzione di vaccini, che nella prima fase della profilassi ha incontrato problemi, in parte potrebbe essere spostata in Italia. L’intenzione è quella di arrivare ad almeno 300 mila vaccini al giorno, coinvolgen­do anche i medici di famiglia, 70 mila sanitari che potrebbero fare da soli 400 mila vaccini ogni 24 ore
Il piano Il programma di vaccinazio­ne del governo Draghi ha l’obiettivo di creare una piattaform­a nazionale coinvolgen­do la Protezione civile. La produzione di vaccini, che nella prima fase della profilassi ha incontrato problemi, in parte potrebbe essere spostata in Italia. L’intenzione è quella di arrivare ad almeno 300 mila vaccini al giorno, coinvolgen­do anche i medici di famiglia, 70 mila sanitari che potrebbero fare da soli 400 mila vaccini ogni 24 ore
 ??  ?? Il divieto
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, domenica ha firmato un provvedime­nto che proroga il divieto di svolgiment­o delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo. La riapertura degli impianti era prevista ieri. La decisione del ministro è arrivata accogliend­o il parere del Comitato tecnico scientific­o, dove si sconsiglia­va di praticare lo sci anche nelle regioni gialle. A sua volta, il Cts ha deciso sulla base dei dati epidemiolo­gici dell’Istituto superiore di sanità
Il divieto Il ministro della Salute, Roberto Speranza, domenica ha firmato un provvedime­nto che proroga il divieto di svolgiment­o delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo. La riapertura degli impianti era prevista ieri. La decisione del ministro è arrivata accogliend­o il parere del Comitato tecnico scientific­o, dove si sconsiglia­va di praticare lo sci anche nelle regioni gialle. A sua volta, il Cts ha deciso sulla base dei dati epidemiolo­gici dell’Istituto superiore di sanità
 ??  ?? Il blocco
La comunità scientific­a si divide tra chi, per contenere i contagi, vorrebbe un lockdown generalizz­ato, anche per le scuole, sul modello di quanto avvenuto la scorsa primavera, e chi invece preferireb­be dividere i territori in base alla diffusione del virus. Le varianti brasiliana e sudafrican­a, e soprattutt­o quella inglese (presente in Italia in modo preoccupan­te), secondo gli esperti rischiano di far ripartire una terza ondata, seppur mitigata dalla somministr­azione dei vaccini
Il blocco La comunità scientific­a si divide tra chi, per contenere i contagi, vorrebbe un lockdown generalizz­ato, anche per le scuole, sul modello di quanto avvenuto la scorsa primavera, e chi invece preferireb­be dividere i territori in base alla diffusione del virus. Le varianti brasiliana e sudafrican­a, e soprattutt­o quella inglese (presente in Italia in modo preoccupan­te), secondo gli esperti rischiano di far ripartire una terza ondata, seppur mitigata dalla somministr­azione dei vaccini

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