Corriere della Sera

Sottosegre­tari La sfida nei partiti

Idea per la divisione Al M5S 13 incarichi 7 posti per ciascuno a FI, dem e Lega e 6 a tutti gli altri

- di Giuseppe Alberto Falci

Nemmeno Massimilia­no Cencelli, autore di un manuale che viene tirato fuori ogniqualvo­lta si deve formare un governo, riesce a sbilanciar­si sulla ripartizio­ne dei 40 sottosegre­tari: «Una volta era più facile perché esistevano i partiti. Ora è più complicato persino con il mio manuale…». Eppure, stando ai calcoli che girano in queste ore fra Camera e Senato, la ripartizio­ne potrebbe esser così: 13 al M5S, 7 ciascuno a Pd, Lega e Forza Italia, 2 a Italia Viva e 1 a Leu 1. I restanti 3 dovrebbero essere destinati ai piccoli partiti (Udc, Centro democratic­o, +Europa-Azione, Maie, Autonomie ). Sempre se alla fine non spunterann­o dei tecnici anche per i posti di sottogover­no.

Certo è che l’obiettivo di Mario Draghi è chiudere il dossier entro la settimana, dopo il voto di fiducia di Camera e Senato.

I Cinque Stelle ambiscono alla casella del ministero degli Interni, con Vito Crimi e Carlo Sibilia. Allo Sviluppo economico sembra fatta per Stefano Buffagni, viceminist­ro uscente, che vanta un ottimo rapGiancar­lo porto con Giancarlo Giorgetti. Per l’Economia la favorita è Laura Castelli, viceminist­ro di Roberto Gualtieri e sottosegre­taria di Giovanni Tria. Salgono le quotazioni della senatrice Maria Domenica Castellone che insidia la riconferma di Pierpaolo Sileri alla Salute; Luca Frusone potrebbe scalzare Angelo Tofalo alla Difesa, mentre Francesca Businarolo punta al ministero della Giustizia. Restano in campo Cancelleri (Infrastrut­ture o Sud), Vittoria Baldino (Interni) e Luca Carabetta (Transazion­e ecologica).

Il rebus più complicato è sul tavolo di Nicola Zingaretti che dovrà tenere insieme la questione di genere — dopo la protesta delle donne del Pd — e gli equilibri di corrente. Puntano alla riconferma Matteo Mauri (Interni), Antonio Misiani (Economia), Marina Sereni (Esteri) e Anna Ascani

i ministri del governo Draghi (8 donne e 15 uomini): 8 tecnici, 4 a M5S, 3 a Pd, Lega e FI, 1 a Iv e Leu

(Istruzione). In lizza per un posto di sottosegre­tario gli uscenti Andrea Giorgis (Giustizia), Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento), Gian Paolo Manzella (Mise), Sandra Zampa (Salute), Alessia Morani (Mise). Tra le possibili new entry Marianna Madia (Economia), Valeria Valente (Giustizia) e Chiara Braga (Ambiente).

Matteo Salvini mira a mettere un guardiano al ministero dell’Interno. È corsa a due per il Viminale fra Nicola Molteni e Stefano Candiani. Edoardo Rixi potrebbe tornare alle Infrastrut­ture, dove c’è già stato ai tempi del Conte-1. Mentre per la Salute gira il nome di Gian Marco Centinaio. Tra i papabili per un ministero economico Massimo Bitonci, Alberto Gusmeroli ed Erica Rivolta.

Per Forza Italia Francesco Paolo Sisto, avvocato penalista e parlamenta­re di lungo corso, è in pole position per la casella di sottosegre­tario alla Giustizia. In corsa anche Giacomo Caliendo, già sottosegre­tario a via Arenula del Berlusconi IV. A Valentino Valentini sarebbe stata promessa la casella degli Esteri. Mentre Maria Rizzotto avrebbe delle chances per la Salute e Gabriella Giammanco per le Pari opportunit­à.

Italia Viva potrebbe incassare due sottosegre­tari: a giocarsela sono Gennaro Migliore (Giustizia), Maria Elena Boschi (Esteri o Infrastrut­ture), Ettore Rosato (Interni). Mentre per LeU corrono Rossella Muroni (Transizion­e ecologica), Cecilia Guerra (Economia) e Francesco Laforgia (Rapporti con il Parlamento).

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