Fraccaro: no a incarichi, preferisco la Camera Il governo non tocchi le nostre riforme
Riccardo Fraccaro, lei ora che ruolo avrà?
«Tornerò a fare il deputato e a rappresentare il M5S in Parlamento. Ho rifiutato la prospettiva di incarichi di governo perché voglio tornare a fare politica senza vincoli dovuti a ruoli istituzionali. Ho avuto l’onore di servire il Paese ricoprendo delicate cariche di governo e contribuendo a riforme importanti come il superbonus al 110%, il taglio dei parlamentari e dei vitalizi, o ancora il piano da 2,5 miliardi di investimenti per i Comuni. Con questo governo il Movimento in Parlamento avrà un ruolo centrale nel dare un indirizzo politico. In quest’ottica preferisco fornire il mio contributo dai banchi della Camera».
I big M5S si sono schierati per il sì al governo Draghi, ma il M5S si è spaccato.
«La nostra fiducia non sarà a prescindere, l’esecutivo dovrà conquistarla giorno per giorno, sin dal primo discorso che il presidente Draghi terrà in Parlamento, e su ogni provvedimento. Comprendo gli umori che stanno emergendo in queste ore, ma durante la fase che stiamo attraversando è doveroso restare più uniti che mai per poter dettare l’agenda di governo. Il
Movimento deve continuare ad esercitare un ruolo centrale in questa legislatura».
Ci sono state molte critiche interne per i ministeri che avete ottenuto.
«Abbiamo sempre messo i temi al primo posto ma chiaramente il fatto che questo governo non sia a guida 5 Stelle ci impone di essere ancora più efficaci nell’azione parlamentare. Il presidente del Consiglio ha scelto i ministri secondo i dettami dell’articolo 92 della Costituzione, noi ci atterremo all’articolo 94: la fiducia al governo viene accordata e revocata dal Parlamento».
Potrete incidere anche sul Recovery fund?
«Abbiamo il dovere di farlo. Non va dimenticato che in questo momento il Piano nazionale di ripresa e resilienza è in Parlamento e le Camere esprimeranno indirizzi vincolanti a cui il governo dovrà attenersi. Ricordo inoltre che in questi mesi il Parlamento ha già avuto modo di pronunciarsi su alcuni temi centrali, come il superbonus al 110%, del quale le forze politiche — con il supporto delle categorie produttive — hanno già chiesto l’estensione almeno fino al 2023».
Che cosa chiedete a questo governo e cosa considerate intoccabile?
«A questo governo chiediamo di portare avanti il tema della sostenibilità, l’equità sociale, la difesa della legalità e dei beni comuni. Considero poi intoccabili tutte le riforme del M5S, che rappresentano conquiste di civiltà. Se si vuole parlare di miglioramenti, questi devono essere reali, non tagli mascherati».
Se cade la prescrizione uscirete dal governo come ha detto Crimi?
«Certo. Il Paese non può subire marce indietro rispetto alle conquiste fatte in questi anni, siamo al governo per compiere passi in avanti. È chiaro che se invece dovessero venir meno alcune riforme, come la prescrizione o anche il superbonus 110%, non potremo certo continuare a sostenerlo».
Tornando al M5S, cosa potete fare per evitare una scissione? C’è chi propone di rivotare su Rousseau.
«Non spetta a me fare valutazioni di questo tipo e le scelte compiute dal garante vanno comunque sostenute. È tuttavia indispensabile mantenere compatti i gruppi e lavorare per la coesione, ascoltando anche i dubbi di chi non condivide la linea».
Crimi è finito nel mirino per la gestione delle trattative. E anche Grillo.
«Crimi e Grillo hanno gestito questa fase, non priva di ostacoli, rispettivamente nel ruolo di capo politico e garante del M5S con la volontà di far valere le nostre ragioni. Ora con la nuova gestione collegiale si apre uno scenario diverso».
È pentito per qualcosa rispetto al Conte bis?
«Devo ringraziare Giuseppe Conte per come ha saputo guidarci. Personalmente posso dire di aver realizzato alcuni importanti obiettivi che mi ero prefissato. È stato un percorso straordinario e porterò in Parlamento tutto il bagaglio di esperienze che ho accumulato. Se però mi guardo indietro credo che avremmo dovuto dare più ristori quando sono state adottate restrizioni a causa della pandemia. Su questo il nuovo governo dovrà garantire il massimo impegno».
Dalla prescrizione al tema del superbonus Potremmo ritirare il sostegno all’esecutivo se su certi temi si faranno dei passi indietro Nei 5 Stelle si dia ascolto ai dubbi di chi non condivide la linea