Biden inseguito dall’ombra di Trump: esordio in salita
Joe Biden riparte, WASHINGTON cercando di liberarsi dall’ombra di Donald Trump. Nel fine settimana il presidente ha fatto pressione, sia pure in modo discreto, per tagliare corto con l’impeachment del suo predecessore. L’operazione è riuscita, ma lo scenario politico resta complicato. Il partito repubblicano ha perso qualche pezzo, ma il grosso non ha scaricato The Donald. I filo trumpiani, in difficoltà dopo l’assalto a Capitol Hill, hanno ripreso forza e baldanza. Basta vedere la sfilza di interviste che hanno rilasciato domenica 14 febbraio. Lindsey Graham, per esempio, ha addirittura lanciato la candidatura di Lara Trump, la moglie di Eric, uno dei figli del capo clan, per il seggio di senatore in North Carolina. Inoltre il leader della minoranza, Mitch McConnell, esce vistosamente indebolito da tutta questa vicenda. Paga, inevitabilmente, le sue contorsioni politiche: «Trump è responsabile dei tumulti, ma voto per assolverlo». E Biden punta molto su McConnell per avviare il dialogo nel Congresso, in modo da varare con consenso bipartisan alcune delle misure antiCovid da 1.900 miliardi di dollari.
Per il momento, comunque, il presidente si concentra sull’emergenza Covid. Qualcosa non sta funzionando. I governatori stanno esaurendo le scorte dei vaccini. L’allarme rimbalza da uno Stato all’altro del Paese. Tutti chiedono una risposta a Joe Biden, che oggi parteciperà al suo primo dibattito aperto a un gruppo di cittadini, la «town hall» organizzata dalla Cnn in Wisconsin. Poi, giovedì 18 febbraio, visiterà uno stabilimento della Pfizer nel Michigan.
L’11 febbraio, il presidente aveva annunciato l’acquisto di altre 200 milioni di fiale dalla stessa Pfizer e da Moderna, con un esborso complessivo di 3,65 miliardi di dollari. Il problema è che le aziende si sono impegnate a consegnare il materiale «entro luglio». Altre 100 milioni di dosi arriveranno entro maggio, anticipando la spedizione di un mese. Poi ci sono i 100 milioni in arrivo da Johnson & Johnson, «entro la metà dell’anno». In conclusione: la macchina della distribuzione dovrebbe entrare a regime solo a primavera inoltrata.