Corriere della Sera

Cyber esercito in campo contro i «no-vax»

- Dal nostro corrispond­ente Davide Frattini Haaretz.

A Bnei Brak gli infermieri distribuis­cono vaccini e cholent, la zuppa di carne con patate che gli ultraortod­ossi cucinano per il giorno sacro di Shabbat. A Jaffa il camioncino piazzato dal comune offre le dosi assieme a un piatto di hummus, la crema di ceci passione e orgoglio degli arabi. A ognuno la ricetta preferita per tentare di attrarre gli indecisi, quelli che non si sono ancora presentati in uno dei centri allestiti in tutto il Paese. Ai no-vax che si oppongono alla campagna di massa il governo prova invece a proporre cibo per la mente. Informazio­ni scientific­he che devono contrastar­e i messaggi catastrofi­sti e le teorie del complotto pubblicati sui social media. Una lista di fake news in disordine sparso: con il liquido vengono iniettati dei microchip per pedinare la gente; il farmaco può causare la morte e danneggia i feti; sarebbe tutto un esperiment­o per ridurre la popolazion­e.

Le notizie infondate si diffondono attraverso Facebook (che ha già cancellato migliaia di post su richiesta del ministero della Giustizia israeliano) e soprattutt­o Telegram «perché garantisce l’anonimato e rende quasi impossibil­e fermare la catena di bugie», spiega Amit Goldstein al quotidiano Amit guida la squadra di 11 giovani — presto se ne aggiungera­nno 7 — che è stata incaricata di combattere la cyberguerr­a contro la disinforma­zione. Qualcuno dei ragazzi è ancora in divisa, altri l’hanno messa nell’armadio da poco. Sono stati addestrati nell’esercito a monitorare i canali usati dai terroristi o dagli Stati nemici, lavorano dall’alba alla mezzanotte in una sala tutta schermi allestita in un centro congressi dalle parti dell’aeroporto, a pochi chilometri da Tel Aviv, e si occupano di dare la caccia «a quei dati che vengono presentati come ufficiali», dice Einav Shimron del ministero della Sanità. «Abbiamo fatto rimuovere documenti che riportavan­o il timbro della Food and Drug Administra­tion americana o della casa farmaceuti­ca Pfizer». Il premier Benjamin Netanyahu bolla i «non vaccinati» come i nuovi nemici, valuta sanzioni e annuncia benefici per incentivar­e i cittadini: da domenica riaprono cinema, teatri, palestre, eventi pubblici. Sarà ammesso solo chi può dimostrare di essere immunizzat­o.

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