Corriere della Sera

L’Europa al debutto di Franco: Italia pronta alle sfide della ripresa

Gentiloni: a marzo le indicazion­i Ue sui prossimi bilanci. Moody’s: prospettiv­e migliori con Draghi

- Francesca Basso

Il primo contatto, telefonico, è avvenuto al mattino tra il neo ministro dell’Economia Daniele Franco e il presidente dell’Eurogruppo, l’irlandese Pascal Donohoe. Nel pomeriggio, invece, la video-riunione con gli altri ministri finanziari dell’Eurozona, dove ha fatto il suo esordio anche la nuova ministra dell’Estonia, Kei Pentus-Rosimannus.

«Franco ha partecipat­o molto attivament­e fornendo molti contributi importanti alle discussion­i che abbiamo avuto», ha detto al termine dell’Eurogruppo Donohoe: «So che è molto consapevol­e delle sfide che l’Eurozona e l’Italia devono affrontare, e sono molto fiducioso che lui e il nuovo governo lavorerann­o senza sosta per rispondere a quelle sfide». La presentazi­one delle linee programmat­iche del governo italiano in materia di politica economica è rimandata alla riunione in calendario per marzo, così si sono accordati Franco e Donohoe. Del resto, ha osservato il commissari­o all’Economia Paolo Gentiloni, «si sta aspettando il voto di fiducia al Parlamento italiano nei prossimi giorni». C’è comunque aspettativ­a in Europa verso il nuovo corso italiano, come si capisce dalle parole pronunciat­e dal ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, a margine dell’Eurogruppo: «Mario Draghi rappresent­a politiche molto intelligen­ti ed è un vero europeo». E per Moody’s le prospettiv­e dell’Italia migliorano con Draghi anche se le sfide restano le riforme da fare nel lungo periodo.

I ministri finanziari dell’Eurozona si sono confrontat­i sulla crisi economica scatenata dalla pandemia e hanno evidenziat­o l’incertezza ancora dominante a causa del diffonders­i delle varanti del virus, nonostante i vaccini antiCovid rappresent­ino una luce in fondo al tunnel. Michael Ryan e Bruce Aylward dell’Organizzaz­ione mondiale per la Sanità hanno fatto il punto sulla situazione epidemiolo­gica. La riunione è stata anche l’occasione per un inizio di discussion­e su quando e come passare da misure d’emergenza di sostegno alle imprese a misure più specifiche e mirate, che distinguon­o tra aziende non redditizie e aziende redditizie bisognose di sostegno. La separazion­e «non sarà facile — ha sottolinea­to Gentiloni — ma sarà importante per facilitare la crescita sostenibil­e in seguito». Per l’Eurogruppo servono ancora «cautela e gradualità» nelle decisioni, e le politiche di sostegno all’economia non devono essere ritirate troppo presto. Questo scenario prende le mosse dalle stime della Commission­e pubblicate giovedì scorso (il Pil dell’Italia non tornerà ai livelli del 2019 entro il 2022). Gentiloni ha però ricordato che le previsioni non tengono conto dell’impatto sul Pil di Next Generation Eu, che dovrebbe fornire «una spinta fino al 2% per l’Ue nel suo insieme negli anni di funzioname­nto della Recovery and Resilience Facility». I primi esborsi potrebbero arrivare prima della pausa estiva «ma è una sfida».

Nei prossimi mesi l’Ue dovrà fare «scelte sagge in termini di politica fiscale», ha spiegato Gentiloni e dovrà domandarsi cosa accadrà nel 2022, se mantenere la general escape clause che mette in pausa le regole del Patto di stabilità o meno. «Gli Stati membri avranno presto bisogno di orientamen­ti su questo fronte — ha spiegato — poiché inizierann­o a preparare i propri bilanci per il 2022 e la pianificaz­ione di bilancio a medio termine». La decisione sul Patto arriverà dopo le previsioni di primavera pubblicate a maggio e «all’inizio di marzo la Commission­e fornirà orientamen­ti su come intende affrontare il pacchetto di politica economica di primavera di quest’anno». Le raccomanda­zioni includono «una guida fiscale preliminar­e per il periodo a venire e i parametri che esaminerem­o per decidere sulla general escape clause».

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Daniele Franco, nuovo ministro dell’Economia, ha preso il posto di Roberto Gualtieri

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