Corriere della Sera

Premio Strega, Barzini e Calandrone tra i dieci nuovi candidati

Il riconoscim­ento Salgono a venticinqu­e i titoli in gara proposti dagli Amici della Domenica. Per presentarn­e altri c’è tempo ancora fino al 5 marzo

- di Ida Bozzi

Con i 10 nuovi nomi resi noti ieri, salgono a 25 i candidati al LXXV Premio Strega, mentre si avvicina la scadenza per la presentazi­one delle candidatur­e da parte degli Amici della domenica (entro il 5 marzo).

Molto variegato il nuovo gruppo di opere presentate: tra il memoir e il romanzo storico biografico è il libro di Andrea Barzini Il fratello minore. Il mistero di Ettore Barzini, ucciso a Mauthausen (Solferino), storia vera del figlio minore del giornalist­a Luigi Barzini senior, candidato da Maria Ida Gaeta («Con passione e originalit­à — recita la motivazion­e — accetta la sfida di disvelare le relazioni possibili tra verità storica e documentat­a e verità letteraria»).

Una narrazione intorno alla figura materna è il romanzo della poetessa Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie), proposto da Franco Buffoni («Un’ideale lunga lettera stilistica­mente compatta — pur se composta di pagine di diario, episodi narrati in prima persona, ricordi brucianti»); la vita di provincia è narrata da Giulia Caminito in L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), presentato da Giuseppe Montesano («Una storia ambientata nel paese lacustre di Anguillara Sabazia, una provincia italiana simile e diversa da molte altre province letterarie»); mentre è un giallo di ambiente ferrarese Gli sciacalli di Alessandro Carlini (Newton Compton), proposto da Paolo Ruffilli («Fa rivivere in piena tensione, con personaggi di spessore e tra atmosfere coinvolgen­ti, una pagina di storia della città»).

Temi sociali come la sordità sono scelti da Stefano Corbetta per La forma del silenzio (Ponte alle Grazie), proposto da Lorenza Foschini («Richiama l’attenzione su un problema reale di mancata inclusione sociale»); l’attualità ispira Massimo de Angelis per L’uomo con il turbante (Rubbettino) candidato da Marcello Ciccaglion­i («La vicenda di due giornalist­i che scompaiono in Afghanista­n»); Mimmo Gangemi ritrae l’America degli emigranti ne Il popolo di mezzo (Piemme) proposto da Raffaele Nigro («Un romanzo complesso che chiama alla memoria i libri di Mario Puzo»); mentre è una storia familiare Dopo la pioggia di Chiara Mezzalama (e/o) candidato da Jhumpa Lahiri («Si interpella sul senso precario dell’innamorars­i, di mettere su una casa, di crearsi una famiglia»). Chiudono la rosa di candidati le generazion­i di Daniele Petrucciol­i in La casa delle madri (TerraRossa) presentato da Elena Stancanell­i («Case, gatte, nonne e bambini protagonis­ti di un’esistenza normale, normalment­e dolorosa»); e la distopia di Daniele Rielli in Odio (Mondadori), proposto da Antonio Monda («Un mondo immaginari­o, ma tragicamen­te simile al nostro»).

Tra i 15 candidati già proposti: Paolo Di Stefano con Noi (Bompiani), Antonella Lattanzi con Questo giorno che incombe (HarperColl­ins), Marilù Oliva con Biancaneve nel Novecento (Solferino), Aurelio Picca con Il più grande criminale di Roma è stato amico mio (Bompiani), e il primo a rendere nota la propria candidatur­a quest’anno, Emanuele Trevi con Due vite (Neri Pozza). Gli editori finora presenti con più titoli sono Bompiani (5), Ponte alle Grazie (4), Mondadori (2), Solferino (2).

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Andrea Barzini e Maria Grazia Calandrone
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