«Coraggiosa, viva, un po’ incosciente Così l’allieva è cresciuta con me»
Alessia Gazzola racconta genesi ed evoluzione del personaggio di Alice Allevi: medico legale e detective per caso, ho cominciato a raccontarla come un gioco
Sincera e un po’ imbranata nella sua giovane età. Ingenua ma assistita dalla passione nella corsa contro gli spigoli della vita, da cui uscirà donna. Poi, un grande amore: la medicina legale. E un talento innato da «detective per caso».
Dieci anni fa i lettori conoscevano per la prima volta Alice Allevi, protagonista della serie di romanzi (a oggi otto) scritti dalla messinese Alessia Gazzola (1982): una narrazione tra la commedia rosa e il giallo, che ha dato vita a un caso editoriale, tradotto in molti Paesi, tra cui Germania, Giappone, Turchia. E a una fortunata serie tv trasmessa dalla Rai. Ora, a dieci anni dalla nascita de L’allieva — primo titolo della serie — è in edicola con il «Corriere» e con «Oggi» (in collaborazione con Longanesi) una collana che raccoglie tutti i titoli con protagonista Alice Allevi.
«Sono romanzi per giallisti molto tolleranti, perché L’allieva non è un giallo tout court, né un noir — spiega
Gazzola al “Corriere”. — Qui c’è anche l’universo emotivo della mia protagonista, le relazioni sentimentali, le amicizie, il rapporto con la nonna... Oltre all’indagine c’è tutto il suo mondo affettivo». Romanzi che oscillano tra la letteratura comica di genere, la cosiddetta chick lit («con la differenza che Alice non fa un lavoro glamour, ma macabro») e omicidi da risolvere.
È con L’allieva che Gazzola esordisce nella narrativa, nel 2011, cui seguiranno altri sette romanzi (la serie non è ancora conclusa; l’ultimo titolo, Il ladro gentiluomo, ha vinto il premio Bancarella 2019). La storia ripercorre le vicende di una specializzanda in medicina legale alle prese con drammi lavorativi e amorosi. Nel suo percorso di crescita (negli ultimi due libri è un medico legale a tutti gli effetti), Alice incappa in omicidi, sui quali si troverà a indagare.
«In questi dieci anni sono cambiata tanto — racconta Gazzola in questo percorso a ritroso —. L’allieva è nata come un gioco, senza strategia editoriale, ma per un piacere personale». E il successo arriva velocemente: «Mi considero una miracolata; anche se lo scotto lo pago adesso, perché all’inizio era un gioco senza strategie, ora ho una maggiore consapevolezza come scrittrice. Un po’ come per Alice, questi sono stati anni cruciali anche per me: ho avuto due figlie, mi sono trasferita a Verona, mi sono specializzata anche io in medicina legale». Professione che, dal 2017, Gazzola abbandona per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura: «La medicina legale, come ogni branca della medicina, non accetta di essere messa in secondo piano, richiede aggiornamento e pratica costante. Era diventato impegnativo fare entrambe le cose. Certo, mi manca; ma la vita cambia continuamente...».
È così che l’esperienza di Gazzola entra dentro le sue storie, in un intreccio cucito tra realtà, ispirazione, finzione: «Non mi sono mai ispirata a casi di cronaca, ma ho sempre cercato di attingere alla mia fantasia. Qualcosa ovviamente è arrivato dal mio lavoro di medico. Per esempio, in Sindrome da cuore in sospeso scrivo di uteri in affitto in modo
Dieci anni dopo «Rispetto agli esordi la mia protagonista è cambiata, ha imparato a fare da sé»
illegale, e di questo ci eravamo tangenzialmente occupati nel mio istituto. O in Un segreto non è per sempre racconto una morte improvvisa data da un tipo particolare di cardiopatia; e anche di questo avevamo parlato a lungo. Input che ho trasformato in una trama tutta mia».
Anche Alice è cambiata, non è statica: «La sua vita è in evoluzione e io la fotografo in quella fase cruciale da allieva a professionista, che deve imparare a fare da sé». Primo di una serie di personaggi femminili di cui è disseminato il mondo narrativo dell’autrice, che racconta giovani donne contemporanee, reali nelle loro insicurezze ma determinate nell’affrontare presenti di incertezza: «Alice è una ragazza nella metropoli, che si lancia incontro alla vita con incoscienza, e ne paga le conseguenze. È una donna coraggiosa, moderna».
Due sono i titoli a cui Gazzola è più legata: Un segreto non è per sempre e Arabesque: «Il primo perché è un giallo letterario che ruota intorno a uno scrittore; il secondo per l’ambientazione nel mondo classico e per la piega che prende la vita di Alice». Trame sempre diverse, che mantengono però quell’atmosfera leggera tipica dei gialli dell’autrice. Che, sul suo modo di lavorare, dice: «Mi racconto la storia strada facendo, non a tavolino. M’ispiro alle lezioni di scrittura di Hemingway che diceva di fermarsi prima di esaurire il pozzo. E io lavoro di tre capitoli in tre capitoli: lascio “risaccare” la scrittura, poi proseguo».
Al successo dei romanzi ha contribuito anche la serie tv L’allieva (la quarta stagione è in lavorazione) con Alessandra Mastronardi (Alice) e Lino Guanciale (Claudio Conforti): «Un cast perfetto. Ho amato molto la prima stagione, poi la serie ha preso una sua strada, in quanto mezzo differente ha trovato un proprio codice espressivo. Ma questo è stato un arricchimento».
Dopo una pausa dalla serie — durante cui Gazzola si è dedicata a una nuova trilogia con protagonista Costanza Macallè, ragazza madre e anatomopatologa —, l’autrice annuncia che Alice potrebbe tornare: «Ho sempre pensato che avrei ripreso in mano il suo mondo solo se fosse arrivata una buona storia. Ora ci sto lavorando; spero possa arrivare entro la fine dell’anno».
Il ritorno «Un nuovo caso per Alice? Ci sto lavorando, spero possa arrivare entro la fine dell’anno»