Corriere della Sera

La Brignone in tre secondi butta via la combinata Il Mondiale resta di legno

L’azzurra in testa dopo il superG sbaglia in slalom. Curtoni 4a

- DAL NOSTRO INVIATO Daniele Sparisci

Quante cose CORTINA D’AMPEZZO possono succedere in poco più di tre secondi. Gli ascensori del Burj Khalifa, il grattaciel­o più alto del mondo con i suoi 829 metri a Dubai, salgono di 30 metri. Una monoposto di Formula 1 con partenza da fermo accelera oltre i 150 km orari. Federica Brignone scivola alla terza porta dello slalom della combinata: quel movimento innaturale verso sinistra è la fotografia del Mondiale italiano in casa. Ricorda un po’ la caduta di Giorgio Rocca ai Giochi di Torino del 2006, era il favorito nello slalom: si giocò l’Olimpiade in 34 secondi, un’eternità in confronto.

Ma torniamo al presente, e allo zero nel medagliere, ormai pesante. Dominik Paris va su di giri nella discesa, usa la quinta marcia al posto della quarta, e Fede lo imita. Due errori diversi uniti da un denominato­re comune: la voglia di strafare sotto il peso di medaglie che non arrivano. Fioccano quelle di legno, ma il quarto posto di Elena Curtoni — brava su un terreno non suo, è una velocista — non può essere paragonato alle delusioni dei giorni scorsi.

L’unico vero rimpianto è di Federica, nella combinata maschile vinta dallo svizzero Marco Schwarz non c’erano chance. Era in testa dopo la prima manche di superG, la «combi» del resto è nelle sue corde: cinque vittorie in carriera in una specialità che ormai sopravvive soltanto ai Mondiali (e forse resisterà anche ai Giochi). Per la felicità di Mikaela Shiffrin, l’americana ieri è stata di un’altra categoria, inavvicina­bile. Ma forse Brignone con una seconda manche pulita, sfruttando il vantaggio di partire per prima su un fondo ghiacciato e molto veloce, sarebbe riuscita a strappare un posto sul podio: magari non a Petra Vlhova, ma alla campioness­a olimpica Michelle Gisin. Colpa di «tre porte fatte a “cannone”» spiega l’azzurra: «Sono partita troppo all’attacco, ma era molto più scivoloso di quanto mi aspettassi. Non ho accennato neanche per un secondo a tirare su il piede dall’accelerato­re. Sapevo che Shiffrin, Vlhova erano vicine ed era l’unico modo per provarci: fa male essere fuori dopo tre porte. Sono io che ho sbagliato».

Problemi di regolazion­e del gas, come Paris, che rivelano ansia da prestazion­e. Una condizione psicologic­a che sembra affliggere anche Marta Bassino, sottotono dopo una stagione fenomenale in Coppa: «Avevo già commesso

La voglia di strafare, il medagliere a zero: «Fa male, ma l’errore è mio». Oggi il parallelo

un errore nel superG, con un fondo così non avevo grip: sensazioni orrende. Adesso per fortuna rimettiamo gli sci da gigante e dovrebbe tornare tutto più sotto controllo». Aggiunge forse.

L’esame riparte oggi nel format rivisto di parallelo con 52 atlete divise in due piste, lei è in quella blu mentre Brignone nella rossa: devono entrare nelle prime otto per qualificar­si alle finali, è l’obiettivo minimo. Per poi dare finalmente una svolta e cancellare brutti ricordi, per Fede molto più lunghi di 3 secondi.

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(LaPresse) Delusa Federica Brignone a bordo pista: il suo slalom è finito dopo appena tre porte

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