La Brignone in tre secondi butta via la combinata Il Mondiale resta di legno
L’azzurra in testa dopo il superG sbaglia in slalom. Curtoni 4a
Quante cose CORTINA D’AMPEZZO possono succedere in poco più di tre secondi. Gli ascensori del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo con i suoi 829 metri a Dubai, salgono di 30 metri. Una monoposto di Formula 1 con partenza da fermo accelera oltre i 150 km orari. Federica Brignone scivola alla terza porta dello slalom della combinata: quel movimento innaturale verso sinistra è la fotografia del Mondiale italiano in casa. Ricorda un po’ la caduta di Giorgio Rocca ai Giochi di Torino del 2006, era il favorito nello slalom: si giocò l’Olimpiade in 34 secondi, un’eternità in confronto.
Ma torniamo al presente, e allo zero nel medagliere, ormai pesante. Dominik Paris va su di giri nella discesa, usa la quinta marcia al posto della quarta, e Fede lo imita. Due errori diversi uniti da un denominatore comune: la voglia di strafare sotto il peso di medaglie che non arrivano. Fioccano quelle di legno, ma il quarto posto di Elena Curtoni — brava su un terreno non suo, è una velocista — non può essere paragonato alle delusioni dei giorni scorsi.
L’unico vero rimpianto è di Federica, nella combinata maschile vinta dallo svizzero Marco Schwarz non c’erano chance. Era in testa dopo la prima manche di superG, la «combi» del resto è nelle sue corde: cinque vittorie in carriera in una specialità che ormai sopravvive soltanto ai Mondiali (e forse resisterà anche ai Giochi). Per la felicità di Mikaela Shiffrin, l’americana ieri è stata di un’altra categoria, inavvicinabile. Ma forse Brignone con una seconda manche pulita, sfruttando il vantaggio di partire per prima su un fondo ghiacciato e molto veloce, sarebbe riuscita a strappare un posto sul podio: magari non a Petra Vlhova, ma alla campionessa olimpica Michelle Gisin. Colpa di «tre porte fatte a “cannone”» spiega l’azzurra: «Sono partita troppo all’attacco, ma era molto più scivoloso di quanto mi aspettassi. Non ho accennato neanche per un secondo a tirare su il piede dall’acceleratore. Sapevo che Shiffrin, Vlhova erano vicine ed era l’unico modo per provarci: fa male essere fuori dopo tre porte. Sono io che ho sbagliato».
Problemi di regolazione del gas, come Paris, che rivelano ansia da prestazione. Una condizione psicologica che sembra affliggere anche Marta Bassino, sottotono dopo una stagione fenomenale in Coppa: «Avevo già commesso
La voglia di strafare, il medagliere a zero: «Fa male, ma l’errore è mio». Oggi il parallelo
un errore nel superG, con un fondo così non avevo grip: sensazioni orrende. Adesso per fortuna rimettiamo gli sci da gigante e dovrebbe tornare tutto più sotto controllo». Aggiunge forse.
L’esame riparte oggi nel format rivisto di parallelo con 52 atlete divise in due piste, lei è in quella blu mentre Brignone nella rossa: devono entrare nelle prime otto per qualificarsi alle finali, è l’obiettivo minimo. Per poi dare finalmente una svolta e cancellare brutti ricordi, per Fede molto più lunghi di 3 secondi.