Corriere della Sera

Matteo Doppia Felpa

- di Massimo Gramellini

Salvini non è cambiato, è cambiato il salvinese. Oddio, nemmeno poi tanto: anche prima mandava «bacioni» a tutti quelli a cui intendeva urlare «vaffa». Però adesso ha trasformat­o la neolingua in una strategia politica. Il ministro Speranza, che nel governo Conte era «da cacciare», in quello Draghi è diventato «da aiutare». Come il detestato commissari­o Arcuri, a cui Salvini promette di «dare una mano sui vaccini». Andrà in giro con siringhe e fialette a battere i quartieri citofono per citofono? Non è chiaro in quali forme intenda manifestar­si questo soccorso leghista imposto quasi come una minaccia anche in materia di immigrazio­ne alla ministra dell’Interno e persino a Draghi, invitato a tenere «un atteggiame­nto europeista», che sarebbe come esortare Mina a essere intonata. Oltretutto da parte di uno che subito dopo si è precipitat­o in tv a dire che l’euro non è una scelta irreversib­ile.

Il linguaggio di Salvini è doppio perché doppio è il suo elettorato, composto da produttori e sovranisti. Il sorriso pacificato si direbbe destinato ai primi, draghiani per convinzion­e e istinto di sopravvive­nza, mentre il sottile digrignar di denti si rivolge ai secondi, che altrimenti passerebbe­ro con la Meloni. Sembra scritto che ogni governo debba avere una gamba più corta che lo faccia traballare. Se in quello di Conte era incarnata da Renzi, in questo sarà Salvini: meno machiavell­ico dell’altro Matteo, ma anche meno autodistru­ttivo e quindi per Draghi un po’ meno pericoloso. Forse.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy