Corriere della Sera

Boom di contagi da Bollate a Viggiù Così sono scattate le 4 zone rosse

I micro lockdown decisi dal governator­e lombardo Fontana con Speranza Scuole e asili chiusi una settimana. «I focolai individuat­i nelle classi»

- Stefania Chiale

Da giorni in Lombardia cresceva la preoccupaz­ione per la variante inglese, sempre più diffusa sul territorio. Che ora torna a tingersi di rosso in quattro Comuni di quattro province. Dalle 18 di oggi e fino al 24 febbraio passano nella zona con più restrizion­i i comuni di Bollate, in provincia di Milano, Castrezzat­o (Brescia), Mede (Pavia) e Viggiù (Varese). Quattro micro lockdown di una settimana, decisi con un’ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana dopo aver sentito il ministro della Salute Roberto Speranza.

In accordo col Dpcm vigente, il presidente della Regione è infatti autorizzat­o a istituire le zone rosse. Ieri gli esperti in Regione hanno confrontat­o le relazioni relative ai focolai nelle quattro Ats a cui fanno riferiment­o i Comuni e in base a questi dati Palazzo Lombardia ha deciso di far scattare la zona rossa. «Con l’ordinanza — fa sapere la Regione — si dispone che le attività scolastich­e e didattiche di tutte le classi delle scuole primarie e secondarie in questi Comuni si svolgano esclusivam­ente con modalità a distanza. Tale sospension­e riguarda anche asili nidi e scuole materne». Proprio nelle classi, infatti, sono stati individuat­i focolai di variante inglese negli ultimi giorni: non a caso le scuole, in alcuni di questi Comuni, erano state preventiva­mente chiuse da settimane.

Come a Castrezzat­o. Dopo il caso del vicino Corzano, dove la variante inglese aveva infettato il 10 per cento della popolazion­e, il focolaio si era spostato su quest’altro Comune bresciano. Il sindaco Giovanni Aldi a fine gennaio aveva deciso la chiusura di tutte le scuole, dal nido alle medie: il provvedime­nto sarebbe scaduto pochi giorni fa. Di qui, la decisione di prorogare la chiusura fino al 28 febbraio. Si sperava potesse essere sufficient­e la chiusura delle classi a fermare il focolaio: «Chiudo le scuole altrimenti il contagio dai bambini arriverà agli anziani», aveva detto due settimane fa. Ma negli ultimi sette giorni il Comune, 7mila abitanti, ha registrato 137 nuovi casi positivi. E che nella zona sia presente la variante inglese è chiaro dalle indagini di laboratori­o. Anche Mede (Pavia) aveva chiuso da una settimana l’asilo e deciso con l’Ats di chiudere tutte le scuole fino al 23 febbraio. Da oggi partiranno i tamponi su studenti e personale scolastico. «Una decisione assunta in base a numeri che non conosciamo — commenta il vicesindac­o Guido Bertassi — a fronte di uno stato di cose che sinceramen­te non mi sembrava così grave».

Mentre il primo cittadino di Bollate (tra i cluster con più di 250 contagi ogni centomila abitanti) Francesco Vassallo legge la decisione della zona rossa come un «criterio di prudenza per arginare i contagi». Una decisione che «deriva soprattutt­o dalla presenza della variante inglese e dal timore che si diffonda», visti anche i tanti scambi col capoluogo: «Il Comune è grande, tanti i movimenti verso Milano il cui centro dista solo pochi chilometri».

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