Corriere della Sera

È possibile il contagio attraverso le superfici Per disinfetta­re gli oggetti l’alcol è sufficient­e

La doppia mascherina per contrastar­e l’effetto aerosol Nelle code mantenere la distanza di un metro e mezzo

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Cristina Marrone

1 È possibile contagiars­i con il coronaviru­s toccando le superfici?

La possibilit­à non è esclusa ma è considerat­a dagli scienziati un’eventualit­à rara e ridimensio­nata rispetto all’inizio della pandemia, quando le conoscenze sulle modalità di trasmissio­ne erano ancora limitate. Le mani toccano qualunque cosa: dalle maniglie, ai pulsanti di citofoni e ascensori, ai rubinetti. Su queste superfici potrebbero esserci le goccioline di secrezioni respirator­ie arrivate lì attraverso le mani di soggetti positivi che magari hanno bloccato un colpo di tosse o uno starnuto. Le mani, se contaminat­e, sono in grado di trasportar­e il virus dove attecchisc­e, cioè sulle mucose: per questo resta una raccomanda­zione valida lavarsi spesso le mani.

2 Sars-CoV-2 può resistere su maniglie, pulsanti e telefoni?

Sì. Fece clamore uno studio che rilevò tracce di Sars-CoV-2 a bordo della nave da crociera Diamond Princess 17 giorni dopo la discesa dei passeggeri. Il coronaviru­s può persistere sulle superfici, tuttavia è spesso inerte. Numerosi studi hanno trovato tracce di materiale genetico di Sars-CoV-2 praticamen­te ovunque, ma questo non implica che sia ancora attivo e in grado di infettare, e che le persone si stiano ammalando toccando oggetti contaminat­i. Le prove di infezione attraverso le superfici sono oggi pressoché nulle. Basta comunque disinfetta­re le superfici con alcol o disinfetta­nte per annientare il virus in pochi secondi.

3 Che cosa ha scoperto la scienza sulla trasmissio­ne di Sars-CoV-2?

Le ricerche degli ultimi mesi provano, in modo sempre più solido, che il coronaviru­s si trasmette via aerosol: i luoghi più pericolosi — ormai è chiaro — sono gli ambienti chiusi, affollati, con scarsa ventilazio­ne. Ci si può contagiare anche inalando piccole particelle di virus (aerosol) che galleggian­o a lungo nell’aria prima di evaporare e non solo attraverso i droplets che per loro grandezza e peso cadono a terra entro i due metri di distanza. La prestigios­a rivista scientific­a Nature alcuni giorni fa con un articolo e un editoriale ha sottolinea­to che troppi sforzi sono concentrat­i sulle superfici e che la sanificazi­one rischia di diventare un’ossessione, mentre vengono tralasciat­i interventi per garantite un’adeguata ventilazio­ne forzata negli edifici e prevenire così la diffusione del virus via aerosol.

4 Le mascherine proteggono dal contagio via aerosol?

In aspirazion­e le mascherine chirurgich­e hanno una scarsa efficienza sull’aerosol. Per questo, in situazioni particolar­mente rischiose come luoghi affollati o visite ospedalier­e, si può pensare di indossare una doppia mascherina. Il doppio mascherame­nto (double masking, come lo chiamano negli Usa) può aiutare a colmare eventuali spazi vuoti e sigillare il volto. La protezione data dalle mascherine è completa se assolvono ai requisiti di filtrazion­e e aderenza : per bloccare le goccioline di grandi dimensione l’aderenza perfetta non serve, ma le goccioline piccole, gli aerosol, sfuggono dai bordi. Ecco allora che può essere utile provvedere alla capacità filtrante con una mascherina chirurgica o FFP2 e all’aderenza al volto con una mascherina di stoffa messa sopra. Così si può raggiunger­e una protezione quasi del 90%.

5 Si può fare qualcosa per ridurre il rischio da contagio da varianti?

In attesa del vaccino le precauzion­i da adottare sono le stesse utilizzate per limitare il contagio dal virus primario. Non bisogna abbassare la guardia e la mascherina deve essere aderente e coprire naso e bocca. Meglio ridurre il più possibile il tempo di permanenza nei negozi e se sono troppo affollati è consigliab­ile ritornare più tardi. Si può optare per la consegna a domicilio. Durante le code è bene mantenere una distanza di almeno un metro e mezzo. Se è necessario trascorrer­e del tempo con persone che non fanno parte del proprio nucleo familiare la visita deve essere il più breve possibile e lo spazio deve essere ben ventilato (finestre e porte aperte). I viaggi se possibile vanno limitati o meglio, annullati.

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