Corriere della Sera

Da Crimi a Madia, da Centinaio a Zampa Il match su 40 posti da sottosegre­tario

In arrivo un decreto per ridefinire le deleghe tra i vari ministeri L’ambasciato­re Mattiolo consiglier­e diplomatic­o di Palazzo Chigi

- Di Giuseppe Alberto Falci e Marco Galluzzo

Un decreto che ridefinisc­a il perimetro e le deleghe di alcuni ministeri, in testa i due nuovi della Transizion­e ecologica e della Transizion­e digitale, è già in fase di scrittura presso l’ufficio legislativ­o di Palazzo Chigi. Un lavoro complesso e delicato che prevederà anche lo spacchetta­mento dei Beni culturali dal Turismo, affidato al leghista Massimo Garavaglia.

Il decreto vedrà la luce la prossima settimana, e non sarà facile trasferire personale e competenze da un dicastero all’altro. Sino ad ora le certezze appaiono almeno due: il trasloco delle deleghe sull’energia dal Mise al nuovo ministero dell’Ambiente guidato da Roberto Cingolani, che dovrebbe ricevere dal ministero dei Trasporti anche risorse e uomini legati alla mobilità sostenibil­e; il ministero di Vittorio Colao, dedicato alla Transizion­e digitale, dovrebbe anch’esso rafforzars­i con un trasferime­nto delle Comunicazi­oni sempre da parte del Mise.

A Palazzo Chigi

Sulla squadra di Draghi si aggiungono altri tasselli. Oltre alla riconferma del segretario generale Roberto Chieppa, alla nomina del sottosegre­tario alla presidenza Roberto Garofoli, alla scelta di Antonio Funiciello come capo di gabinetto, ieri il capo del governo ha nominato anche Paola Ansuini (Bankitalia) che prenderà il ruolo di direttore della Comunicazi­one, e l’ambasciato­re Luigi Mattiolo (provenient­e da Berlino) come consiglier­e diplomatic­o e sherpa per il G20. Se decidesse di non tenerla per sé, Draghi potrebbe affidare la delega ai Servizi segreti, fra quelle maggiormen­te fiduciarie, al capo della polizia Franco Gabrielli, ieri avvistato a Palazzo Chigi. Mentre come segretaria particolar­e è in arrivo sempre da Bankitalia Maria Grazia Ciorra. Ancora in forse la delega del nuovo sottosegre­tario all’Editoria, ma l’attuale Andrea Martella potrebbe anche essere riconferma­to.

Le deleghe

In tutto sono circa 40 le deleghe da assegnare, in larga parte a favore dei sottosegre­tari e dei viceminist­ri. Ancora nulla è stato deciso. Draghi prenderà in mano il dossier nel fine settimana, dopo avere incassato la fiducia in Parlamento. Uno schema di massima ipotizza 12/13 sottosegra­tari al M5S, 7 alla Lega, 7 al Pd, 5/6 a Forza Italia. I restanti saranno distribuit­i fra i piccoli partiti: 2 a Italia viva, 2 a Leu, 3 o 4 fra Centro democratic­o, +Europa, Azione, Udc, Maie e Autonomie.

I difficili equilibri

C’è certamente il ministero dell’Interno. I due vice uscenti Vito Crimi (M5S) e Matteo Mauri (Pd) sono in pole position per essere riconferma­ti. Allo stesso tempo Matteo Salvini vorrà inserire uno dei suoi per avere voce in capitolo su sicurezza e migranti. E qui sembra essere una corsa a due fra Stefano Candiani e Nicola Molteni. Con il primo favorito sul secondo per il suo approccio più moderato.

Uno schema simile potrebbe riproporsi al ministero della Salute, per il quale il leader della Lega pretende un cambio di passo, soprattutt­o nella comunicazi­one. E se Pier Paolo Sileri sembra destinato alla riconferma — in corsa anche la grillina Maria Domenica Castellone — a via Bellerio si fanno due nomi: Gian Marco Centinaio e Luca Coletto. Per il Pd aspira alla riconferma l’uscente Sandra Zampa, che gode della stima trasversal­e all’interno del ministero. Per l’Economia corrono gli uscenti Laura Castelli (M5S) e Antonio Misiani (Pd). Potrebbe arrivare anche Gilberto Pichetto Fratin (FI). Mentre in casa Lega si giocano una casella economica Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli. Alla Giustizia si fanno i nomi di Gennaro Migliore (Iv), Francesco Paolo Sisto (FI), Francesca Businarolo (M5S). Mentre per il Pd — dove si è scatenata la rivolta delle donne — è quotata Valeria Valente. Senza dimenticar­e l’uscente Andrea Giorgis, assai stimato in via Arenula. Tra i nomi per la Cultura, quello di Lucia Borgonzoni (Lega). E per i due nuovi ministeri girano i nomi di Rosella Muroni di Leu (Transizion­e ecologica), il grillino Luca Carabetta e la dem Marianna Madia (Transizion­e digitale). Certo è che la sintesi finale terrà insieme gli equilibri di genere e le rivendicaz­ione dei dirigenti del Sud.

I Servizi Per la delega sui servizi segreti circola anche il nome del capo della Polizia Franco Gabrielli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy