Commissione d’inchiesta sull’assalto al Congresso
La mossa di Pelosi è la risposta all’assoluzione di Trump nell’impeachment. E il presidente dà l’ok
L’assalto a Capitol Hill resta al centro dello scontro politico. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, annuncia l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta, sul modello di quella che indagò sugli attentati dell’11 settembre.
Lunedì 15 febbraio, Pelosi ha scritto una lettera ai deputati democratici, prendendo le mosse dalla celebrazione dei compleanni di George Washington e Abraham Lincoln. Un richiamo patriottico che fa da cornice alla nuova iniziativa. Nelle scorse settimane Pelosi aveva incaricato il generale in pensione, Russel Honoré di individuare le falle organizzative che hanno consentito ai supporter trumpiani di irrompere nel Congresso, di sfiorare il vice presidente Mike Pence, di fare strame degli uffici della stessa Speaker. L’alto ufficiale preparerà una relazione tecnica. Da lì partirà il lavoro della Commissione «per investigare sui fatti e le cause relative all’attacco di terrorismo interno all’edificio di Capitol Hill». Il perimetro delle verifiche sarà ampio e comprenderà anche «la preparazione e la capacità di risposta della Polizia di Capitol Hill, degli agenti locali e federali». Naturalmente la mossa di Pelosi ha un chiaro significato politico. È la risposta alla conclusione dell’impeachment al Senato, dove Donald Trump si è salvato grazie al voto di 43 repubblicani. Negli ultimi giorni Pelosi ha attaccato a fondo il leader della minoranza, Mitch McConnell, accusandolo di non aver voluto convocare il Senato fino al 20 gennaio, giorno dell’inaugurazione di Joe Biden. Nel momento del giudizio, sabato 13 febbraio, McConnell, aveva dichiarato: «Trump è praticamente e moralmente responsabile di ciò che è successo il 6 gennaio, ma non possiamo giudicare chi non è più in carica». Tutto ciò, secondo Pelosi, «è semplicemente patetico».
La Commissione di inchiesta proverà a stanare i repubblicani. Questa volta con l’avallo della Casa Bianca, come ha confermato ieri la portavoce Jen Psaki. La scorsa settimana Biden aveva fatto pressioni sui democratici al Senato per tagliare corto con l’impeachment, indirizzato
Causa in tribunale
Partono anche le azioni legali sul 6 gennaio: The Donald e Giuliani citati per cospirazione
verso l’assoluzione di Trump dall’accusa di «aver incitato all’insurrezione». Ma evidentemente lo stesso Biden considera il lavoro di una Commissione utile per incanalare il furore dei democratici, senza interferire con il dialogo necessario con una parte dei senatori repubblicani.
In parallelo va segnalata anche la prima causa nei tribunali federali. Il deputato democratico Bennie Thompson ha denunciato Trump e il suo sodale Rudy Giuliani per aver cospirato con le formazioni di estrema destra, i Proud Boys e gli Oath Keepers.