I gol di Ronaldo L’umore di Morata Ecco il menù Juve
Pirlo sa come fare con il Porto in Champions
Per il terzo anno di fila la Juventus trova agli ottavi un allenatore, in questo caso Sergio Conceicao con il Porto, che ha assorbito una certa cultura calcistica italiana e punta soprattutto sulla difesa e sul contropiede per mettere in difficoltà i bianconeri. Simeone con il suo Atletico Madrid vinse 2-0 all’andata poi fu ribaltato da una tripletta di Ronaldo; Garcia con il Lione vinse 1-0 a febbraio e poi ad agosto passò clamorosamente il turno perdendo 2-1 allo Stadium contro Sarri.
La costante juventina sono stati i gol di Ronaldo, che da quando è a Torino ha segnato tutti i gol bianconeri nelle partite a eliminazione diretta (7), certificando con questo dato due cose: che la Champions, soprattutto quella da dentro o fuori, è il suo habitat naturale, ma anche che oltre a lui, soprattutto in certe notti, non c’è nessun altro vero uomo gol a disposizione. E il fatto di arrivare all’appuntamento di Oporto con Dybala e Ramsey aggregati alla squadra ma fuori condizione, Cuadrado, Arthur e anche Bonucci ko per infortunio (3-4 settimane per il centrale), non lascia tranquillo Andrea Pirlo, che vuole vedere la palla girare con più ritmo e più qualità.
Se poi Alvaro Morata, preso per aumentare la pericolosità di Ronaldo e allo stesso tempo per rendere la squadra meno dipendente dal portoghese, è in queste condizioni psicofisiche, non c’è da fare capriole di gioia. Quella di Pirlo forse non è una bocciatura dello spagnolo, che in Champions ha segnato più gol (6) di quelli fatti in campionato (4), ma è un avviso, perché il tempo stringe: «Morata non è sicuramente nel periodo migliore, ma lo sapevamo già – spiega il tecnico — . Lui ha questi periodi in cui non sta benissimo fisicamente, ha giocato tanto, è rientrato da un problema, ha avuto l’influenza e ha fatto fatica a recuperare. L’adrenalina e l’energia di un gol possono togliere tutti i problemi. Lui è sensibile, ci tiene a far bene, in questi momenti magari tende a buttarsi giù ma noi crediamo in lui, è un grande giocatore e tornerà a fare quello che sa fare».
Contro una squadra che al cospetto di avversari più forti come Manchester City e Sporting Lisbona (capolista con 10 punti di vantaggio sui Dragoni) ha sempre scelto la difesa a 5, Pirlo ha più che mai bisogno dei gol, per evitare rischi di qualsiasi tipo in vista della sfida di ritorno. Il Porto è reduce da quattro pareggi di fila in campionato con qualche gol di troppo al passivo, che lo hanno allontanato dalla vetta
«Un match importante contro una squadra forte, spero sia l’inizio di un lungo cammino»
in modo irrimediabile e hanno fatto infuriare Conceicao, ex Parma, Lazio e Inter, ma è un avversario che va affrontato comunque senza complessi di superiorità, perché Marega, Corona o il colombiano Diaz, sanno maneggiare l’antica arte del contropiede.
«È una partita molto importante contro un avversario molto forte — dice Ronaldo che torna a casa — . Posso solo sperare che sia l’inizio del lungo cammino che vogliamo fare fino alla finale». Con lui, la Juventus è uscita ai quarti con l’Ajax e agli ottavi con il Lione. Un paradosso che pesa. E che va cancellato.