Corriere della Sera

Ma quanto pesa il capo del governo

- di Danilo Taino Statistics Editor

Può l’elezione o la nomina al governo di un politico serio e di vaglia modificare le aspettativ­e di crescita economica in un Paese (e negli altri)? La domanda è interessan­te nei giorni in cui Mario Draghi sta chiedendo la fiducia del Parlamento. La risposta è sì, le modifica ma non per un tempo infinito. Uno studio pubblicato ieri da EconPol — un network di istituti di ricerca guidato dall’Ifo di Monaco — ha calcolato l’effetto dell’elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti lo scorso novembre intervista­ndo 843 esperti in 107 Paesi. Alla metà di loro è stata chiesta la previsione sull’andamento del Pil, della disoccupaz­ione, dell’inflazione e del commercio nel loro Paese prima che si conoscesse il risultato delle presidenzi­ali. All’altra metà è stata chiesta la stessa previsione una volta che la vittoria di Biden è risultata certa. Per il 2021, il risultato è che gli esperti a conoscenza della vittoria di Biden prevedono una crescita dello

0,98% superiore a quelli intervista­ti prima delle elezioni; un’inflazione dello 0,3% inferiore; una disoccupaz­ione dello 0,56% più bassa e un aumento del volume di commercio dell’1,37%. Con differenze notevoli tra esperti americani e non. I primi, ad esempio, vedono una crescita inferiore, dello 0,21%, da una vittoria di Biden mentre i non americani vedono una crescita maggiore, dell’1,16% — sempre rispetto a chi non era informato del vincitore. Se si guarda a un periodo più lungo, al 2023, la prospettiv­a cambia: chi sa della vittoria di Biden (americani e non) prevede una crescita inferiore dello 0,31% rispetto a chi era stato interrogat­o prima delle elezioni; un’inflazione dello 0,08% maggiore; una disoccupaz­ione dello 0,31% minore e un volume di commercio più modesto, lo 0,53% in meno. Anche sulle prospettiv­e al 2023, gli esperti non statuniten­si sono più ottimisti. La differenza tra le aspettativ­e al 2021 e al 2023 è attribuita da EconPol proprio all’elezione di Biden, o se si preferisce alla sconfitta di Donald Trump. Effetto che poi svanisce anche perché il nuovo presidente ha fatto una campagna di pochi contenuti, più centrata sulla necessità di mettere fuori gioco l’avversario. Fatto sta che, secondo lo studio, la vittoria di Biden dovrebbe accrescere il Pil mondiale di circa 800 miliardi di dollari nel 2021. Buon auspicio per Mario Draghi.

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