Sì ai sottosegretari (con lite tra partiti) A Gabrielli la delega ai Servizi
Sono 11 M5S, 9 leghisti, 6 di FI e Pd, uno a ogni «piccolo» Italia viva conferma i suoi: dentro Scalfarotto e Bellanova
Dopo giorni di polemiche e trattative, l’ultimatum del premier ha portato alla nomina dei sottosegretari: 39 in tutto, 19 donne e 20 uomini. Una partita complessa, con la scelta più delicata e di peso fatta direttamente da Mario Draghi che ha chiesto a Franco Gabrielli, il capo della Polizia, di assumere la guida dei Servizi segreti e l’incarico diretto, a Palazzo Chigi, come suo consulente alla sicurezza nazionale.
Ci sono volute tre ore di Consiglio dei ministri, nove giorni di trattative, il ritorno alla luce del sole del manuale Cencelli, le liste chieste ai partiti e arrivate solo al fotofinish. Alla fine ieri sera il governo di Mario Draghi è riuscito a completare la squadra di sottogoverno.
Il Consiglio dei ministri ha nominato trentanove sottosegretari, nel rispetto dei limiti previsti dalla legislazione vigente. Fra questi sei assumeranno le funzioni di viceministro, con deleghe che saranno successivamente loro attribuite. Nei prossimi giorni sarà designato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport.
Una nota si segnala su tutte: l’arricchimento delle competenze di Palazzo Chigi. Nel governo Conte II c’erano solo tre sottosegretari alla presidenza del Consiglio. Per una diversa articolazione dell’esecutivo (prima ad esempio gli Affari europei erano un ministero), o per caselle che sono del tutto inedite, i sottosegretari che lavoreranno a fianco del capo del governo diventano nove: Deborah Bergamini (FI) e Simona Malpezzi (Pd) per i Rapporti con il Parlamento, Dalila Nesci (M5s) per il Sud e la Coesione territoriale, Assuntela Messina (Pd) per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vincenzo Amendola (Pd) per gli Affari europei, Giuseppe Moles (FI) all’Informazione e all’Editoria, Bruno Tabacci (Centro democratico) al Coordinamento della politica economica, l’attuale capo della Polizia, Franco Gabrielli, con la delega ai servizi. Fra i 39 sottosegretari, 11 esponenti sono del M5S, 9 della Lega, 6 di Forza Italia e Pd, 2 di Italia viva, uno ciascuno per il Centro democratico, Leu e +Europa.
È stato un parto travagliato anche per le liti interne ai partiti e fra i partiti stessi, al punto che il Cdm è stato a un certo punto interrotto per le divergenze. Sino all’ultimo il capo del governo, insieme al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, ha dovuto mediare fra correnti, desiderata e contraddizioni. I big dei partiti sono tutti contenti. Matteo Salvini: «Siamo soddisfatti: metà dei nomi indicati sono donne». Matteo Renzi: «Buon lavoro ai nuovi sottosegretari. Un abbraccio a Teresa Bellanova e Ivan Scalfarotto. E un grazie al presidente Draghi per aver attribuito la delega ai Servizi segreti a un eccellente professionista quale Franco Gabrielli». Soddisfatto anche Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera: «Oggi la squadra di governo si arricchisce. Siamo la forza più rappresentata». Anche Forza Italia applaude le scelte: «Siamo centrali».