Oltre 16 mila nuovi contagi Il boom a Brescia: 901 in un giorno
Non si registravano più di 16 mila nuovi contagi — per la precisione sono 16.424 — da oltre un mese. L’ultima volta sopra questa soglia era il 16 gennaio. Visto così, il dato fa impressione, ma è condizionato dai tanti tamponi effettuati, pari a 340.247, che rappresentano il nuovo record di test da quando sono stati inseriti quelli rapidi nel bollettino. Cresce anche il tasso di positività che si attesta al 4,8%, dal 4,4% del giorno prima. Non è un buon segnale.
La curva sale, come succede in genere a metà settimana, riprendendo la sua altalena. Dal confronto con mercoledì scorso, quando i casi sono stati +12.074 con un tasso del 4,1%, si vede che lo scenario non migliora, rimanendo bloccato su cifre elevate. Il punto è che non si riesce a tenere la percentuale di positività sotto il 4% in modo stabile. Senza considerare che il tracciamento è impossibile, in un momento in cui si teme soprattutto la circolazione delle nuove varianti del virus.
«I modelli ci dicono che per metà marzo il rischio è che tutti i casi siano collegati alla variante inglese — spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano —. Speriamo che le azioni più mirate di
Segnali contrastanti
Calano le vittime (318) e le degenze ordinarie, ma crescono i ricoveri in terapia intensiva
zone rosse possano mitigare la diffusione».
L’Oms intanto riferisce che i contagiati nel mondo, negli ultimi sette giorni, sono in calo per la sesta settimana consecutiva e la curva dei decessi si flette, segnando un -20%.
Tornando al nostro Paese, la regione più colpita è la Lombardia: sono 3.310 i nuovi positivi, a fronte di 50.268 tamponi, il numero di analisi territoriali più alto della giornata, con Brescia che rileva un’impennata di casi pari a 901, contro i 506 del giorno prima, quasi un terzo dei contagiati quotidiani di tutta la regione. Qui, in una settimana si è arrivati a un totale di 4.650 nuove infezioni: 366 ogni 100 mila abitanti.
In calo le vittime: sono 318 contro le 356 del giorno prima (38 in meno). Il dato rimane tragicamente alto. Il maggior numero di morti si registra in Campania con 40 nuovi decessi (ma sono compresi 17 deceduti nelle ultime 48 ore e altri 23 pregressi). Ad avere oltre 30 lutti sono Lombardia (+38), Lazio (+38) ed EmiliaRomagna (+33). In calo le degenze ordinarie ( -78), mentre sono in crescita i posti letto occupati in terapia intensiva (+11).