Corriere della Sera

Sport, teatri, ristoranti: un mese di divieti E nemmeno a Pasqua sarà «liberi tutti»

Il decreto sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Un portavoce unico al Cts Il nuovo metodo: decisioni condivise e annunciate con grande anticipo

- di Fiorenza Sarzanini (foto LaPresse) fsarzanini@corriere.it

Un mese di divieti per evitare che le vacanze pasquali si trasformin­o in un «liberi tutti», con la possibilit­à di anticipare di qualche giorno alcune riaperture. Ma si deciderà sulla base della curva epidemiolo­gica che al momento non accenna a scendere. La linea già tracciata prevede misure rigorose per fermare i contagi causati dalle varianti del Covid-19 con la creazione di altre zone rosse dove si va in lockdown, oppure «arancione scuro» dove la circolazio­ne è limitata. Una strategia messa a punto dal governo guidato da Mario Draghi in vista della firma del Dpcm che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, dopo essere stato condiviso con Regioni e Parlamento.

Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo e, già da questa settimana, anche le ordinanze sul cambio di fascia saranno operative dal lunedì «per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzar­si». Gli allentamen­ti saranno minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziam­ento. Resta fino al 27 marzo il divieto di spostament­o tra le regioni, anche se sono in fascia gialla.

Il metodo

Coinvolger­e costanteme­nte le Regioni, informare il Parlamento, consentire a deputati e senatori di presentare i loro suggerimen­ti e comunicare con largo anticipo ai cittadini le decisioni prese dal governo, dai decreti alle ordinanze. È il metodo con cui Draghi segna una discontinu­ità rispetto all’esecutivo di Giuseppe Conte. A Palazzo Chigi si cercherà di chiudere il nuovo Dpcm entro il weekend.

Politica ed economia

Un’altra novità, decisa per rendere più veloce l’erogazione dei ristori, è la scelta di aprire la cabina di regia politica di Palazzo Chigi, in cui si prendono le decisioni per il contrasto al Covid, anche ai ministri economici.

Ne fanno dunque parte, oltre al premier e al sottosegre­tario alla Presidenza Roberto Garofoli, i ministri Giorgetti, Patuanelli, Speranza, Gelmini, Bonetti e Franceschi­ni.

Le fasce di colore

Il sistema dei colori rimane. Rosso per la fascia più alta di rischio, arancione per quella intermedia, giallo per le regioni con il minore livello di sofferenza e bianco per quelle che, si spera prima possibile, potranno dirsi libere dal Covid. I governator­i hanno però chiesto di «fare un tagliando ai parametri» e Draghi ha deciso di istituire un tavolo, con il ministero della Salute, l’Iss e i tecnici delle Regioni, per discutere di come modificare la raccolta dei dati, dall’Rt alle terapie intensive.

Il Cts

In Parlamento il ministro Speranza ha ringraziat­o per il «prezioso lavoro» di questo anno segnato dalla pandemia gli esperti del Cts che fa capo alla Protezione civile e confermato che il governo cercherà di rendere l’organismo «più agile e tempestivo». Il numero dei membri sarà ridotto e ci sarà un portavoce unico.

Ristoranti, no la sera

Nonostante le richieste che arrivano dalla Lega, da alcuni governator­i e dalle associazio­ni di categoria, l’apertura serale dei ristoranti in fascia gialla non appare imminente. Troppo alto — questo dicono gli scienziati — il rischio causato dalla circolazio­ne delle persone e soprattutt­o dagli assembrame­nti.

Piscine e palestre

Il Cts ha già raccomanda­to la massima cautela per la ripresa delle attività sportive e dunque anche palestre e piscine continuera­nno a rimanere chiuse. Si sta valutando la possibilit­à di autorizzar­e esclusivam­ente le lezioni individual­i, ma anche in questo caso la scelta dipenderà dall’andamento dei contagi.

Mostre e musei

Il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni ha chiesto al Cts un parere affinché i musei, i parchi archeologi­ci e le mostre possano rimanere aperti anche nel fine settimana e non — come avviene adesso — soltanto nei giorni feriali. La risposta degli scienziati su questo, ma anche sulla ripartenza degli spettacoli dal vivo, arriverà domani.

Cinema e teatri

Per il 27 marzo, giornata mondiale del teatro, Franceschi­ni vorrebbe la riapertura delle sale italiane. Il protocollo depositato ieri al Comitato tecnico scientific­o prevede regole più severe per cinema e teatri: mascherina Ffp2 obbligator­ia sempre, biglietti nominativi prenotati online per consentire il tracciamen­to ed evitare il pagamento alle casse, sanificazi­one al termine di ogni spettacolo, ultima visione entro le 22, ingressi contingent­ati. Ma non è scontato che tutto questo sarà sufficient­e a consentire il via libera.

Le seconde case

Il decreto del governo in vigore da domani e le ordinanze firmate da presidenti di Regione e sindaci per istituire le zone rosse e la nuova fascia «arancione scuro» — nei luoghi dove circolano le varianti — hanno posto limiti per chi vuole andare nelle seconde case.

Chi vive in fascia gialla e in fascia arancione può andare nelle seconde case anche se si trovano fuori regione. Non si può invece andare in una seconda casa che si trova in fascia «arancione scuro» e in zona rossa.

Chi vive in fascia «arancione scuro» e in zona rossa non può uscire dal comune di residenza e dunque non può andare nelle seconde case, anche se si trovano in fascia gialla o in fascia arancione.

In zona rossa o arancio scuro non si può uscire dal proprio comune: seconde case off limits

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Il ministro della Salute Roberto Speranza, 42 anni, ieri nell’aula di Palazzo Madama
In Senato Il ministro della Salute Roberto Speranza, 42 anni, ieri nell’aula di Palazzo Madama

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