Lezioni a fine giugno, ma non per tutti
Allo studio la formula per allungare il calendario, prevista solo per chi avrà materie da recuperare
Sir Kevan Collins, incaricato dal governo inglese di sovrintendere ad un piano di recupero per gli studenti, ha ipotizzato che ci vogliano fino a quattro o cinque anni di lavoro per tornare ai livelli preCovid. In Germania c’è chi ha proposto di rinviare a Natale le pagelle aggiungendo un intero quadrimestre a quest’anno scolastico. E in modo più spiccio, il governo scozzese ha costretto gli studenti del corso per dentisti a ripetere l’anno perché non hanno potuto fare abbastanza pratica.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per ora ha deciso di affidare la pratica del recupero degli apprendimenti persi con la Dad — così come annunciato dal premier Mario Draghi nel suo discorso di insediamento — ad un gruppo di esperti tra i quali ci sono Domenico Di Fatta, preside a Palermo con una lunga esperienza nel quartiere Zen, il maestro Franco Lorenzoni e Andrea Morniroli del Forum delle diseguaglianze. All’ordine del giorno non c’è la prosecuzione delle lezioni per tutti fino a fine giugno. Ma quale saranno la formula, il luogo e i tempi per eventuali recuperi, il ministro lo deciderà sulla base delle loro indicazioni. Per medie e superiori potrebbero essere affidati agli insegnanti non impegnati negli esami di Stato che «restano a disposizione fino al 30 giugno».
Bianchi ha ricordato che «la scuola è sempre stata aperta in questi mesi, in presenza o a distanza». Certo c’è da recuperare «un gap di socialità e apprendimento individuale», ma i sindacati hanno interpretato le parole del ministro come la proposta di percorsi differenziati per gruppi di studenti «non come un prolungamento dell’anno scolastico sic et simpliciter». Anche perché a preoccupare ora più delle lezioni aggiuntive c’è l’ipotesi di nuove chiusure per il virus.
Il ministro ha l’intenzione di istituire un «dialogo continuo» con i sindacati e di attivare un tavolo per preparare il nuovo anno scolastico: il problema principale resta quello di trovare gli insegnanti per tempo, visto che ci sono 213 mila supplenti e il concorso straordinario porterà in cattedra solo trentamila nuovi prof. «Servono operazioni strutturali e dobbiamo uscire dall’emergenza», ha detto Bianchi. I sindacati sperano in forme di reclutamento alternative ai concorsi. «Ci sono le premesse di un buon lavoro», commenta Maddalena Gissi della Cisl. «Ora si parli del contratto», chiede Francesco Sinopoli della Cgil. Soddisfatto anche il capo dell’Anp Antonello Giannelli.
C’è da concludere intanto la questione Maturità. L’ordinanza è al vaglio del Consiglio superiore dell’istruzione. Prevede il solo orale di 60 minuti in quattro parti: presentazione di un elaborato, una parte di letteratura italiana, discussione di materiale proposto dalla commissione ed eventualmente una tesina sul percorso di alternanza.