Corriere della Sera

«Bene i miei nominati, ne avrei altri 30 Il premier con la Lega lavorerà meglio»

Salvini: con il capo del governo rapporto franco, sui sottosegre­tari non abbiamo posto veti

- di Marco Cremonesi

«Io sono convinto di una cosa: la forza con cui il premier Draghi si troverà meglio a lavorare, saremo noi». Matteo Salvini parla con il Corriere mentre il Consiglio dei ministri che deve varare la lista dei 39 sottosegre­tari di Stato è sospesa: «Noi siamo al lavoro per risolvere i problemi, non per crearli: la Lega non ha sollevato questioni».

Il segretario leghista lo dice rispondend­o riguardo alla voce che lo accompagna da giorni e giorni, quella di muoversi da premier ombra. Lui scoppia a ridere: «Il rapporto tra me e il presidente del Consiglio è corretto e franco. E dove posso, cerco di collaborar­e al massimo per risolvere i problemi che si presentano». Insomma, i problemi verranno da Pd e M5S? «Badiamo al sodo, questo governo nasce per fronteggia­re la crisi economica e sanitaria e non voglio polemizzar­e».

L’altro giorno, pareva che Draghi avesse convocato Salvini a Palazzo Chigi per raccomanda­rgli un profilo meno ingombrant­e. «Macché. Abbiamo affrontato altri argomenti. I vaccini, la riapertura, la didattica a distanza che non funziona. Esempio concreto: un ministro della Lega come Giorgetti è al lavoro per produrre i vaccini in Italia. È una risposta concreta a un problema drammatico». Anche qui, Salvini si dice convinto dell’accordo con il premier «sui temi di fondo: l’Italia che riparte, il taglio delle tasse e ovviamente il piano vaccinale. La nostra priorità è una grande pace fiscale, una rottamazio­ne di milioni di cartelle esattorial­i impossibil­i da pagare dopo un anno di chiusura». E magari, ancora una volta, il licenziame­nto di Domenico Arcuri. Non è possibile che l’insistenza di Salvini non finisca con il rafforzare il commissari­o all’emergenza Covid? «Basta. Di Arcuri non parlerò più. Draghi è uomo concreto, che bada al sodo. Mi affido a lui e non ho bisogno di dire nulla di più. Non sono io a doverlo giudicare, ma i fatti». Resta il fatto che il leader leghista continua a parlare di riapertura mentre il governo si appresta a mantenere le restrizion­i fino a dopo Pasqua: «Io penso che lo stesso Cts, dopo un anno, possa essere aggiornato. E poi, ricordo che il diritto al lavoro non è di minor rango rispetto a quello alla salute che, sia chiaro, è fondamenta­le. Sa cosa mi piacerebbe? Che nel Cts entrasse anche un artigiano, un ristorator­e, una partita Iva... Ma devo dire che su questo Draghi è partito bene: invita alle riunioni sul Covid anche i ministeri economici». Ma poi, sul Comitato tecnico scientific­o riparte duro: «Diciamocel­o: un giorno dicono una cosa, il giorno dopo il contrario. E dove sono le cure domiciliar­i?». Salvini ripete spesso il nome di Bertolaso. Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, torna a parlarne come di possibile candidato sindaco di Roma. Mentre per Milano, la giornalist­a non riesce a strappargl­i alcun nome.

Salvini passa in rassegna l’elenco dei sottosegre­tari: «Non so se posso darle questi nomi, ancora non sono ufficiali... Diciamo che sono quelli che avrei voluto io. Anche perché mi creda: come già riguardo ai ministri, io mi sono concentrat­o sui temi».

Il Consiglio dei ministri poi vara la sospirata lista. E Salvini enumera: «Avevo chiesto la sicurezza e al Viminale abbiamo Nicola Molteni, che già aveva fatto benissimo. Ci interessa lo sblocco dei cantieri e alle Infrastrut­ture abbiamo Alessandro Morelli, che già era presidente della commission­e. Per la scuola, mi sarebbero piaciuti Pittoni o Sasso...» (ce l’ha fatta il pugliese Rosario Sasso). E poi «al Mef il padre di Quota 100, Claudio Durigon, al Lavoro una donna toscana molto in gamba come Tiziana Nisini, Lucia Borgonzoni torna alla Cultura e Gian Marco Centinaio all’Agricoltur­a, la ligure Stefania Pucciarell­i alla Difesa e Vannia Gava, che era all’Ambiente, sarà alla Transizion­e ecologica. Mi spiace perché di persone di valore ne avremmo avute altre 30 e a me sarebbe piaciuto anche l’incarico per il Sud. Ma ovunque ci saranno uomini della Lega, lavorerann­o anche per il Sud. Mi faccia augurare buon lavoro al prefetto Franco Gabrielli ai Servizi. Siamo contenti di poter partecipar­e alla scelta del nuovo capo della Polizia col sottosegre­tario Molteni. Anche perché, essendo passati dai 250 sbarchi di gennaio-febbraio 2019 ai 4.000 di quest’anno, c’è parecchio da lavorare...».

Ora basta parlare di Arcuri, non sono io a doverlo giudicare ma i fatti Il premier è un uomo concreto che bada al sodo, mi affido a lui

Penso che il Cts possa essere aggiornato Vorrei che entrassero un artigiano o una partita Iva Il lavoro è essenziale come la salute

Mi sarebbe piaciuto avere anche l’incarico per il Sud Però, ovunque ci saranno uomini della Lega lavorerann­o anche per il Meridione

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Leader Matteo Salvini, 47 anni, segretario federale della Lega dal 7 dicembre 2013 (Ansa)

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