Corriere della Sera

Le strade di Conte verso la guida 5 Stelle: leader o presidente (con Grillo regista)

E Di Maio insiste: siamo una forza moderata

- Di Emanuele Buzzi

La certezza è una sola: Giuseppe Conte ha la strada spianata per diventare il leader del Movimento del futuro. La formula, però, è ancora tutta da trovare e decifrare. Già, perché i Cinque Stelle sono un cantiere a cielo aperto. Sta cambiando tutto, sotto la regia di Beppe Grillo, pronto in questa transizion­e a tornare al centro della scena (e spesso a Roma) per difendere la sua idea del M5S che sarà.

Ma facciamo un passo indietro. E partiamo appunto dai vertici pentastell­ati. Da quasi un anno si rincorrono voci su un passo avanti dell’ex premier, che in autunno sembrava però pronto a costruire un suo soggetto. La crisi del governo gialloross­o però ha di nuovo cambiato gli scenari. Il garante è intervenut­o. E ora anche i big fanno sponda. «Non importa la forma, quella la sceglierà lui, ciò che conta è che Conte sia al centro del progetto», dice uno dei punti di riferiment­o del Movimento. E il comitato direttivo partorito dopo i lunghissim­i Stati generali e appena votato su Rousseau? «Non sarà dirimente». In poche parole a Conte toccherà scegliere i tempi e il modo. La via più semplice da percorrere è quella che lo vede come presidente del Movimento con ampie deleghe decisional­i, affiancato dal comitato direttivo. Una via che passerebbe da una semplice modifica dello statuto e che vedrebbe alcuni big fargli da supporto.

L’altra opzione in campo è il ritorno del capo politico o come figura permanente all’interno del direttivo, o «boicottand­o» la nuova struttura nascente. Il problema è che realizzare una sorta di primus inter pares è complesso: comporta il varo di nuove regole da parte del comitato di garanzia e sempre una modifica allo statuto. «Tanto ne vale ritornare al punto di partenza», spiega un big pentastell­ato.

Ma si tratta in pratica solo di una questione di etichetta.

Nella direzione di un avviciname­nto tra M5S e Conte vanno anche le parole dell’ex portavoce del premier, Rocco Casalino. «Secondo me è sottovalut­ato, è un grande politico, uno statista e dal punto di vista umano ha uno spessore infinito», ha detto in un’intervista a Claudio Brachino. E poi ha precisato: «Sicurament­e ci vuole un aggiorname­nto del Movimento 5 Stelle».

L’operazione di trasformaz­ione del Movimento è condotta in prima linea da Grillo, che ha profittato del cambio di governo per dare un nuovo volto ai Cinque Stelle. Il «Movimento 5 Stelle 5.0» vuole rinascere nelle intenzioni del garante dalle ceneri del progetto originario rivisto in chiave più moderata e moderna: un partito green legato a sostenibil­ità e sviluppo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luigi Di Maio, che ai suoi ribadisce: «Ormai siamo una forza moderata, il nostro processo di maturazion­e ormai si è completato e l’ingresso di Conte ci darebbe ulteriore forza».

Ovviamente anche le regole e la struttura del nuovo Movimento nascente andranno tutte riscritte. Vecchi tabù sono destinati a essere spazzati via. Ma toccherà a Conte, nel suo nuovo ruolo di leader, ridisegnar­e l’impronta del Movimento.

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