Le strade di Conte verso la guida 5 Stelle: leader o presidente (con Grillo regista)
E Di Maio insiste: siamo una forza moderata
La certezza è una sola: Giuseppe Conte ha la strada spianata per diventare il leader del Movimento del futuro. La formula, però, è ancora tutta da trovare e decifrare. Già, perché i Cinque Stelle sono un cantiere a cielo aperto. Sta cambiando tutto, sotto la regia di Beppe Grillo, pronto in questa transizione a tornare al centro della scena (e spesso a Roma) per difendere la sua idea del M5S che sarà.
Ma facciamo un passo indietro. E partiamo appunto dai vertici pentastellati. Da quasi un anno si rincorrono voci su un passo avanti dell’ex premier, che in autunno sembrava però pronto a costruire un suo soggetto. La crisi del governo giallorosso però ha di nuovo cambiato gli scenari. Il garante è intervenuto. E ora anche i big fanno sponda. «Non importa la forma, quella la sceglierà lui, ciò che conta è che Conte sia al centro del progetto», dice uno dei punti di riferimento del Movimento. E il comitato direttivo partorito dopo i lunghissimi Stati generali e appena votato su Rousseau? «Non sarà dirimente». In poche parole a Conte toccherà scegliere i tempi e il modo. La via più semplice da percorrere è quella che lo vede come presidente del Movimento con ampie deleghe decisionali, affiancato dal comitato direttivo. Una via che passerebbe da una semplice modifica dello statuto e che vedrebbe alcuni big fargli da supporto.
L’altra opzione in campo è il ritorno del capo politico o come figura permanente all’interno del direttivo, o «boicottando» la nuova struttura nascente. Il problema è che realizzare una sorta di primus inter pares è complesso: comporta il varo di nuove regole da parte del comitato di garanzia e sempre una modifica allo statuto. «Tanto ne vale ritornare al punto di partenza», spiega un big pentastellato.
Ma si tratta in pratica solo di una questione di etichetta.
Nella direzione di un avvicinamento tra M5S e Conte vanno anche le parole dell’ex portavoce del premier, Rocco Casalino. «Secondo me è sottovalutato, è un grande politico, uno statista e dal punto di vista umano ha uno spessore infinito», ha detto in un’intervista a Claudio Brachino. E poi ha precisato: «Sicuramente ci vuole un aggiornamento del Movimento 5 Stelle».
L’operazione di trasformazione del Movimento è condotta in prima linea da Grillo, che ha profittato del cambio di governo per dare un nuovo volto ai Cinque Stelle. Il «Movimento 5 Stelle 5.0» vuole rinascere nelle intenzioni del garante dalle ceneri del progetto originario rivisto in chiave più moderata e moderna: un partito green legato a sostenibilità e sviluppo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luigi Di Maio, che ai suoi ribadisce: «Ormai siamo una forza moderata, il nostro processo di maturazione ormai si è completato e l’ingresso di Conte ci darebbe ulteriore forza».
Ovviamente anche le regole e la struttura del nuovo Movimento nascente andranno tutte riscritte. Vecchi tabù sono destinati a essere spazzati via. Ma toccherà a Conte, nel suo nuovo ruolo di leader, ridisegnare l’impronta del Movimento.